Angkor, capitale del regno Khmer dal nono al sedicesimo secolo era più grande di quanto si pensasse. Grazie all'aiuto della Nasa, una spedizione di archeologi ha infatti scoperto che l'antica città cambogiana dov'è stato ambientato il film Tomb Raider occupava una superficie di oltre 1.000 km quadrati, con una popolazione che, probabilmente, arrivava al milione di persone (il che ne fa la città più grande del Medioevo). I satelliti, dotati di radar capaci di scandagliare il sottosuolo, hanno rivelato l'esistenza di sentieri sotterranei. Combinando queste immagini con una serie di fotografie aeree sono stati identificati 74 templi di cui si ignorava l'esistenza. Oltre a 1.000 bacini d'acqua e 79 canali nascosti, a testimonianza che la città prosperò anche grazie a un'imponente rete idraulica. La scoperta riguarda la zona attorno al tempio di Angkor Vat, il sito monumentale-religioso più vasto del mondo. «L'analisi delle immagini ha rivelato che l'occupazione del suolo, anche se con una bassa densità di popolazione, copriva tutta l'area studiata», scrivono gli autori della spedizione archeologica. «Mille chilometri quadrati sono un'estensione enorme, se confrontata ad esempio con la città maya di Tikal che, con 150 chilometri quadrati, era finora in cima alla classifica.» (Immagine: grafica © Monash University.)