A perdere la vita quel giorno, il 26 aprile 1478, fu Giuliano de' Medici, fratello di Lorenzo. I due stavano ascoltando insieme la messa in Duomo di Firenze: Giuliano fu ucciso con ferocia, mentre Lorenzo, ferito in modo lieve, si barricò in sagrestia. Erano caduti nella trappola di una delle congiure più famose del Rinascimento, quella dei Pazzi, organizzata nel tentativo di metter fine al dominio della famiglia Medici. Il primo a lanciare l'idea sarebbe stato Francesco de' Pazzi, membro di una delle famiglie più influenti dell'oligarchia fiorentina. Ce ne parla in questa puntata della "Voce di Focus Storia" Eleonora Plebani, docente di Storia medievale alla Sapienza di Roma dove si occupa di basso Medioevo con particolare riferimento alla storia fiorentina (e che ci ha accompagnato alla scoperta dei Medici in altre puntate del podcast: puntata 1 e puntata 2).
A seguire a ruota Francesco de' Pazzi fu il nipote del papa, Girolamo Riario, e l'arcivescovo di Pisa Francesco Salviati, con l'avallo del pontefice, del duca d'Urbino, del re di Napoli e della Repubblica di Siena: tutti avevano motivi politici e un tornaconto economico per avercela con Lorenzo. Ma dopo l'assalto il popolo si sollevò contro i cospiratori e la vendetta fu terribile: alcuni furono subito impiccati e trucidati, altri braccati, mutilati e uccisi. Dei Pazzi, Lorenzo risparmiò solo suo cognato Guglielmo, costringendolo però all'esilio. E la furia di Lorenzo non si fermò neppure di fronte al Vaticano, peggiorando il suo già disastroso rapporto col pontefice Sisto IV.
Il papa, pur implicato nella congiura, si atteggiò a innocente scandalizzato e colse la palla al balzo per dichiarare guerra a Firenze, affiancato, tra gli altri, dal re Ferdinando I di Napoli e dal padrino di battesimo di Lorenzo. Ma quando stava ormai per avere la peggio, il Magnifico ribaltò la situazione. Fu il suo più grande successo diplomatico: una strategia costruita allo scrittoio, dettando lettere convincenti, lusinghiere o minacciose, coronata dalla partenza segreta per Napoli alla fine del 1479. Al suo ritorno, il 13 marzo 1480, il popolo lo salutò come il salvatore della patria. Fu solo alla morte del pontefice (1484), però, che, grazie all'asse creato con Milano e Napoli, Lorenzo divenne l'ago della bilancia nelle complesse relazioni fra gli Stati più forti della penisola. Anche agli occhi dei sovrani europei il Magnifico era diventato ormai il re senza corona di Firenze, fondatore di una "politica dell'equilibrio" fatta di alleanze, accordi e conquiste.
Per saperne di più, ascolta gli altri podcast dedicati a Lorenzo de' Medici, per scoprire chi era e come governò Firenze.
Il podcast di Focus Storia è a cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina.
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