Storia

Come si ruba un'impronta digitale

Le impronte digitali sono usate da secoli per identificare con esattezza le persone: con quali conseguenze? Ne parliamo su Focus 191, in edicola il 13 agosto. (Andrea Parlangeli, 13 agosto 2008)

Tutti noi lasciamo in giro impronte digitali. E, in linea di principio, un malintenzionato le potrebbe rubare e usare a proprio vantaggio. Lo ha dimostrato il gruppo di hacker tedesco CCC (Chaos computer club), che ha clonato l'impronta digitale del ministro degli interni tedesco Wolfgang Schauble e l'ha diffusa in 4 mila copie con la rivista Die Datenschleuder nel marzo 2008. Schauble, infatti, aveva proposto di inserire le impronte digitali nei passaporti tedeschi, e l'iniziativa degli hacker mirava a dimostrare che non si trattava di una buona idea, dato che per i malintenzionati sarebbe piuttosto facile rubare l'identità di un cittadino. Nel numero 191 di Focus, abbiamo pubblicato la foto di Schauble e la sua impronta digitale. Qui diamo la parola agli esperti del Chaos computer club, che con questa breve sequenza di immagini hanno mostrato al mondo come si duplica un'impronta digitale. Aggiungiamo solamente un'avvertenza: rubare impronte digitali non è corretto...

L'IMPRONTA DEL GENIO
Leonardo da Vinci dipingeva anche con le mani: se ne serviva per creare sfumature di colore. E così facevano i suoi allievi. Oggi, gli specialisti del Racis di Roma indagano sui loro dipinti, al fine di identificare, tramite le impronte delle dita e dei palmi delle mani, gli artisti che sono intervenuti sui quadri in esame (e per capire in quali c'è l'intervento di Leonardo), visto che gli assistenti, gli allievi e gli imitatori di Leonardo erano oltre 50 e non tutti sono ben identificati. Per di più, spesso più artisti intervenivano sullo stesso dipinto.
Con il palmo. Lo studio coinvolge il Racis, l'Università G. D'Annunzio di Chieti e il Museo Ideale di Vinci (Fi). Recentemente sono stati esaminati Il martirio di Santa Caterina, attribuito al Giampietrino (sono state trovate le sue impronte), e La Madone de La Roque, di autore anonimo (sono state rinvenute impronte palmari). Ed è in corso l'esame dattiloscopico delle impronte rilevate sul quadro L'adorazione del bambino, di Fra' Bartolomeo, recentemente restaurato a cura dell'Associazione Nazionale Tabaccai.

PAESAGGIO DIGITALE: in volo radente tra le pieghe di un dito

8 agosto 2008
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