Storia

Il più grande geoglifo mai creato dall'uomo?

In una zona desertica dell'India sono state identificate le tracce di un enorme disegno sul suolo, un geoglifo: una linea a spirale lunga 12 km.

In India è stato identificato sul terreno il disegno di una enorme spirale che si estende per quasi 100.000 metri quadrati. Le sue dimensioni sono tali da oscurare tutti i disegni fatti nel suolo - i geoglifi - noti sulla Terra, come quelli di Nazca, in Perù. Il geoglifo della spirale si trova in prossimità di un piccolo gruppo di altri tracciati al suolo scoperti da due ricercatori di Luriecq (Francia), Carlo e Yohann Oetheimer. La scoperta ha preso avvio dallo studio - con Google Earth - di immagini del deserto del Thar, in India, per cercare eventuali aree archeologiche da esplorare: questo portò inizialmente a identificate otto aree con possibili tracce di geoglifi. Nel 2016 Carlo Oetheimer sorvolò le aree identificate con un drone e lo studio portò a scartarne quattro, in quanto i possibili geoglifi si rivelarono essere solchi più o meno recenti scavati per creare piantagioni di alberi che però furono abbandonate.
 
Ma un sito in particolare attirò l'attenzione degli Oetheimer, che dalle immagini identificarono quattro simboli distinti che sono poi stati oggetto di verifiche dettagliate: i risultati dello studio sono pubblicati su Archaeological Research in Asia. Studiate sul terreno si è visto che ogni linea dei geoglifi è larga da 20 a 50 centimetri ed è stata realizzata raschiando via sabbia e limo. Uno di tali simboli sorprese i ricercatori: è al centro rispetto agli altri e, fatte le dovute analisi, risulta essere una spirale approssimativamente ovale, lunga 724 metri e larga 201, composta da un'unica linea che si snoda per 12 chilometri.

India, deserto del Thar: l'area ricoperta da geoglifi
India, deserto del Thar: l'area ricoperta da geoglifi (clic sull'immagine per ingrandirla). © Carlo e Yohann Oetheimer

Nell'immediato sud-ovest, una seconda linea si piega ripetutamente su se stessa formando un reticolo di linee parallele, e ci sono due geoglifi più piccoli, a nord e sud-ovest, che sono però fortemente erosi. «Lo studio degli Oetheimer è convincente», afferma Daniela Valenzuela (Università di Tarapacá, Cile): «quella spirale fa impallidire tutti gli altri geoglifi conosciuti.» Le linee di Nazca, in Perù, coprono un'area molto più ampia, ma nessuna di quelle figure è particolarmente grande: una figura di uccello è lunga 300 metri e una forma, pensata per essere un labirinto, è composta da una linea continua di 4,4 chilometri.
 
Gli Oetheimer ritengono che i geoglifi di Boha (una località vicina al sito della scoperta) abbiano almeno 150 anni - perché sono stati fortemente erosi dal vento e su di essi, in alcuni punti, sono cresciute delle piante che sembrano avere un'età superiore al secolo.

Ma i due ricercatori ammettono di non avere indizi per fare luce sulla reale età, sul significato o sullo scopo dei geoglifi. «Può essere significativo che non possano essere visti stando a livello del suolo», aggiunge Valenzuela: «ciò può implicare che il loro significato e il loro valore stesse nell'atto di crearli, non tanto nel poterli vedere.»

30 maggio 2021 Luigi Bignami
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