Gli scienziati ridatano le pitture rupestri di uKhahlamba-Drakensberg in Sud Africa, riscrivendo l'albero di famiglia dei Boscimani.
I dipinti sono realizzati soprattutto con pigmenti neri, bianchi, rossi e arancione. |
Risalgono a più di 3000 anni fa le pitture rupestri di uKhahlamba-Drakensberg in Sud Africa, uno dei più originali siti riconosciuti dall'Unesco come patrimonio dell'Umanità.
Dipinte dai Boscimani, antico popolo nomade di cacciatori-raccoglitori, si riteneva che le 40 mila figure presenti sulle pareti e nelle grotte dei Monti del Drago fossero relativamente recenti e che non avessero più di 1000 anni. Ora un team di archeologi inglesi e australian, grazie a sofisticati metodi di datazione al radiocarbonio, sono stati in grado di retrodatare i ritrovamentie capire e conoscere meglio questa antica cultura africana.
Scene di caccia, animali, simboli, figure umane dipinti con pigmenti rossi, gialli, bianchi, arancione rappresentano la vita spirituale dei Boscimani. Queste genti, chiamate anche San, sono il popolo più antico dell'Africa meridionale. Già tra i 20 e i 30 mila anni fa i loro progenitori vivevano nelle boscaglie e nelle pianure del vasto continente sviluppando nei millenni una cultura fatta di canti, musiche, arte parietale, di caccia, commercio di pelli di antilope e uova di struzzo nel rispetto della natura.
Piccoli di statura e dalla carnagione più chiara rispetto ad altre etnie africane i San sono ormai ridotti a pochissimi gruppi. Infatti, prima le lotte per lo sfruttamento del territorio ingaggiate con gli Zulu e, poi, l'arrivo nel XVII secolo dei colonizzatori bianchi, hanno portato i Boscimani alla quasi totale scomparsa.
(Notizia aggiornata al 13 febbraio 2004)