In questa puntata della "Voce di Focus Storia" Massimo Polidoro, giornalista, scrittore e divulgatore scientifico, ricostruisce l'identikit del più famoso serial killer di sempre: Jack Lo Squartatore. Sono passati più di 130 anni dai suoi delitti, eppure il suo caso è ancora d'attualità.
Gli ingredienti c'erano tutti: una serie di omicidi; l'identità delle persone assassinate (esclusivamente donne); le lettere mandate ai giornali. In più c'era il modo brutale in cui infieriva sulle vittime, che dava alla vicenda quel tocco macabro utile a terrorizzare l'opinione pubblica e a suscitare un'attenzione morbosa nei lettori. La serie di omicidi commessi nel giro di una decina di settimane nell'autunno del 1888 a Whitechapel, nell'East End, uno dei sobborghi più poveri di Londra, può a buon diritto considerarsi come il primo caso di "serial-killer" della storia moderna. I delitti finirono all'improvviso, com'erano cominciati, e ancora oggi l'interrogativo rimane: chi era Jack Lo Squartatore?
All'inizio si era pensato che l'assassino dovesse avere delle nozioni di anatomia, e potesse addirittura essere un medico. Un'analisi più approfondita delle ferite inferte alle vittime, però, mostrò che in realtà il modo in cui infieriva sui corpi avrebbe potuto essere piuttosto quello di un macellaio. Certo la medicina legale, che muoveva allora i primi passi, non poté essere molto di aiuto alla polizia, e la possibilità di usare oggi le moderne tecniche di investigazione è stata in gran parte vanificata dalle approssimazioni usate all'epoca nelle indagini. Per esempio solo il cadavere di Mary Jane Kelly fu fotografato sul posto; e il pezzo di rene ricevuto per posta andò perduto.
Tra le innumerevoli ipotesi fatte c'è anche quella che l'assassino potesse essere una donna. Solo una persona soggetta al ciclo mestruale, infatti, avrebbe potuto indossare vestiti macchiati di sangue senza attirare troppo l'attenzione. Se fosse stata un'ostetrica, poi, si spiegherebbero le nozioni di anatomia. Solo una donna avrebbe potuto girare di notte senza destare sospetti in un quartiere malfamato come l'East End. Una tesi, questa, che venne proposta per la prima volta da Arthur Conan Doyle, l'autore del personaggio di Sherlock Holmes, che all'epoca sostenne che l'assassino andava cercato tra le donne, i poliziotti e i preti.
Per saperne di più, ascolta il podcast di Focus Storia.
A cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina.
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