All'inizio del '900, precisamente il 17 maggio 1902, vicino all'isola di Cerigotto (Anticitera), tra il Peloponneso e Creta, fu localizzato il relitto di un'antica nave romana. Negli anni vennero alla luce diversi reperti: tra questi il più noto è un congegno meccanico noto oggi come macchina di Anticitera (o meccanismo di Antikythera).
Non fu facile, all'inizio, capire cosa fosse, anche perché le 82 parti in rame di cui è composto erano corrose e danneggiate. Con un lungo e certosino lavoro di restauro si lavorò a ricostruirne la struttura, e a un certo punto fu evidente che si trattava di un complesso congegno che permetteva di riprodurre il moto dei pianeti attorno al Sole e la fasi lunari.
Il meccanismo è così complesso che si ipotizzò che fosse stato costruito in tempi molto vicini a noi e che fosse casualmente finito sui fondali vicino a Creta, in prossimità della nave romana. Tutte le analisi, però, confermarono che l'oggetto era stato costruito attorno al primo secolo avanti Cristo.
Micro ingegneria. Varie parti del congegno sono fatte da ingranaggi minuscoli inseriti in spazi molto ridotti: c'è per esempio un settore di soli 7 millimetri che contiene ben 5 ingranaggi! Il meccanismo, tra l'altro, era costruito in base al complesso ciclo metonico, dal nome dell'astronomo greco Metone (V secolo avanti Cristo), un ciclo di 19 anni solari e 254 mesi lunari sul quale erano calcolati alcuni calendari del passato.
Guida galattica per... Siamo abituati a non farci quasi più sorprendere dalla scienza, ma questa macchina del passato non ha davvero mai smesso di stupire. Nel 2008, Alexander Jones, dell'Istituto per gli studi sul Mondo Antico di New York, riuscì a tradurre alcune iscrizioni scoprendo che i nomi dei mesi incisi sullo strumento erano quelli utilizzati nelle colonie corinzie, in particolare a Siracusa, in Sicilia. Dunque potrebbe essere stato costruito in Sicilia.
Nel 2010 si è scoperto che la macchina calcola le eclissi, oltre alle fasi lunari e il moto dei pianeti (i cinque noti a quel tempo). Di più: dall'interpretazione di alcune incisioni sulla macchina stessa si è capito che indicava esattamente le date delle Olimpiadi e dei giochi panellenici associate.
Ancora più recentemente, lo stesso Jones ha pubblicato un nuovo lavoro su Almagest in cui afferma di essere riuscito a leggere i circa 3.500 caratteri presenti sulla macchina, in pratica tutto quello che si trova sui frammenti recuperati. E sostiene che lo scritto somiglia a una guida filosofica del cielo: «Siamo riusciti a capire il modo col quale venivano predette le eclissi nel 100 avanti Cristo - spiega - e quali conoscenze avevano dei movimenti planetari: abbiamo fatto un passo in avanti importante nella comprensione di ciò che era l'astronomia greca di quel periodo».
Il cielo e la politica. Le dimensioni del meccanismo di Anticitera, in origine, dovevano essere simili a quelle di un contenitore per documenti da ufficio. Grazie a tutta una serie di analisi realizzate con varie tecnologie oggi sappiamo bene come funzionava la macchina e com'era azionata (tramite una manovella), tant'è che ne sono state costruite diverse copie funzionanti (in base all'interpretazione che ne è stata fatta). Eppure, come riassume bene Jones, resta una domanda di fondo sulla complessità del meccanismo: a che cosa serviva?
La sensazione, sostiene il ricercatore, era che non servisse per studi particolari, ma che avesse uno scopo educativo. Con esso, infatti, si potevano mostrare le posizioni del Sole e della Luna per un qualunque giorno dell'anno, con le conseguenti eclissi e i movimenti dei pianeti noti: un elemento di non poca importanza perché condizionava le decisioni politiche.
Un ulteriore passo in avanti nella comprensione della macchina lo si potrebbe fare se si trovassero altre parti sul fondo del mare, ma le numerose ricerche condotte fanno pensare che sia ormai stato trovato tutto ciò che resta di questo incredibile calcolatore del passato.
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