Sono passati 24 anni nella realtà e 25 nella finzione: a novembre 2024 uscirà il secondo capitolo de Il gladiatore, il colossal di Ridley Scott che nel 2000 ha sbancato al botteghino con 457 milioni di dollari e fatto incetta di Oscar (cinque, tra cui miglior attore per Russell Crowe e miglior film). Qualche giorno fa la Paramount Pictures ha diffuso il trailer di Gladiator II, nel quale si vedono immagini di naumachie, cioè spettacoli che rappresentavano delle battaglie navali, lotte con rinoceronti e addirittura squali nel Colosseo (sic). Ma quanto c'è di vero, e quanto di fittizio? IFLScience l'ha chiesto agli esperti di Bad Ancient, un blog che si dedica a smontare le bufale storiche: ecco cos'hanno risposto.
La trama. Il secondo capitolo de Il gladiatore è ambientato 25 anni dopo gli eventi del primo e narra le vicende di Lucio Vero II, nipote dell'imperatore Commodo e figlio di Lucilla, innamorata del gladiatore protagonista della prima pellicola Massimo Decimo Meridio.
I costumi. Alexandra Sills, dell'Università di Leicester, sottolinea come nel trailer non si veda nessuno a petto nudo durante una battaglia: «I gladiatori non indossavano nulla che coprisse il torso, perché si pensava che questo avrebbe reso la lotta troppo facile», spiega. Lucio Vero e il generale Marco Acacio avrebbero inoltre dovuto avere degli scudi, perché i gladiatori li utilizzavano al posto dell'armatura come una sorta di "seconda arma" per attaccare il nemico.
Imprecisioni su Caracalla e Geta. Un'altra imprecisione che salta subito agli occhi, sottolinea Sills, è il fatto che gli imperatori sono molto chiari di pelle (a eccezione di Denzel Washington, che interpreta Macrino): «C'erano molte persone di colore nel mondo romano, ed è un peccato "schiarire" dei personaggi che sappiamo fossero scuri di pelle», commenta. Anche i caratteri di Caracalla e Geta sono un po' strani, più simili a com'erano Nerone e Caligola che ai veri Severi. Owen Rees, fondatore di Bad Ancient, concorda con la collega: «Sembrano essere una caricatura di diversi "imperatori cattivi", e la scelta di attori così bianchi è curiosa di questi tempi (Caracalla e Geta avevano origini libico-siriane, ndr)».
Rinoceronti e squali: davvero? Sembra incredibile, ma era "normale" vedere animali esotici combattere nell'arena del Colosseo. Nel trailer de Il gladiatore II, Lucio Vero combatte contro un rinoceronte e la scena non è così inverosimile (anche se la presenza di un gladiatore è scorretta, perché i gladiatori lottavano solo contro altri gladiatori – chi combatteva contro animali era chiamato venator o bestiarius).
Pompeo Magno è il primo imperatore che sappiamo importò un rinoceronte, e lo stesso Commodo ne uccise uno nel Colosseo (lanciandogli delle frecce da una piattaforma rialzata per non rischiare la vita).
«Gli animali che venivano importati non dovevano nemmeno essere particolarmente feroci, bastava che fossero molto esotici – a volte anche giraffe, oltre ai più "classici" orsi o leoni», spiega Jo Ball, archeologo e specialista in conflitti romani.
Decisamente improbabile invece la presenza di squali nel Colosseo: «Qui entriamo nel mondo della fantasia», commenta Sills, spiegando che i romani non avrebbero avuto alcuna capacità di catturare uno squalo, portarlo a Roma e tenerlo da qualche parte in attesa dei giochi.