In fuga dalle acque, i sopravvissuti all'inondazione più famosa dell'antichità insegnarono al resto del mondo conosciuto tutti i segreti delle tecniche di coltivazione.
L'inondazione che forse ispirò il racconto biblico dell'arca di Noè potrebbe essere all'origine della diffusione dell'agricoltura in Europa: è quanto afferma una ricerca pubblicata sul prestigioso giornale Quaternary Science Reviews. Lo studio si è concentrato sull'impatto ambientale e sociale di questo catastrofico evento, avvenuto circa 8 mila anni fa a causa dello scioglimento del ghiacciaio continentale Laurentide, che ricopriva parte degli attuali Canada e Nord America.
Reazione a catena
La progressiva dissoluzione di questa enorme massa d'acqua ghiacciata che rivestiva la terraferma provocò l'innalzamento del livello del mare. Una delle conseguenze forse più disastrose si verificò a migliaia di chilometri di distanza, nel Mediterraneo, che iniziò a premere sul tratto di costa che lo separava dal Mar Nero: la terra cedette e si spaccò in quello che oggi è lo Stretto del Bosforo. Le acque del Mar Nero allagarono 73 mila chilometri quadrati del territorio circostante.
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Alcuni studiosi delle Università di Exeter (Gran Bretagna) e di Wollongong (Australia) hanno rinvenuto reperti archeologici che indicherebbero un picco di espansione agricola avvenuto in Europa proprio 8 mila anni fa, in concomitanza con l'inondazione. Una coincidenza? I ricercatori pensano di no: alcuni scavi effettuati nella zona colpita dal "diluvio" proverebbero che anche prima di questa catastrofe naturale qui si praticava l'agricoltura. Dopo l'alluvione la popolazione rimasta senza terra si spostò verso ovest, dove ancora l'attività prevalente era la caccia, portando con sé le tecniche di coltivazione apprese prima del disastro.
L'arca moderna
«Le popolazioni del sud-est del continente europeo devono essersi sentite come se tutto il mondo fosse stato spazzato via», afferma il professor Chris Turney, che ha partecipato alla ricerca, «e questa convinzione potrebbe aver dato origine al mito dell'arca di Noè». Una moderna versione dell'arca biblica è stata costruita nel marzo scorso da alcuni volontari di Greenpeace proprio sul Monte Ararat, in Turchia, dove secondo la tradizione si arenò infine Noè. Ma Greenpeace non è in fuga, anzi: la sua iniziativa ha lo scopo di richiamare l'attenzione dei leader di tutto il mondo sul problema del riscaldamento globale. L'innalzamento del livello del mare è ancora, dopo 8 mila anni, un problema molto attuale.
(Notizia aggiornata al 22 novembre 2007)