A differenza di altri primati e di specie di ominidi primitive, l'Homo sapiens impiega diversi anni a completare lo sviluppo cerebrale: la nostra infanzia è particolarmente prolungata, perché servono diversi anni a far crescere un cervello così grande e complesso.
Ora uno studio pubblicato su Science rivela che i Neanderthal avevano uno sviluppo cerebrale ancora più lento del nostro: diversamente da quanto sostenuto in studi passati, l'uomo moderno non sarebbe la specie a più lenta crescita di materia grigia mai esistita. C'era chi impiegava più di noi - un'ulteriore prova del fatto che i Neanderthal non erano più primitivi, o meno intelligenti dei sapiens.
in piena crescita. La scoperta deriva dall'analisi di uno scheletro eccezionalmente ben conservato di un bambino Neanderthal vissuto 49 mila anni fa a El Sidrón, in Spagna. La dentatura un po' adulta e un po' da latte ha permesso di stimarne l'età a 7 anni e mezzo.
Ancora indietro. Ebbene il suo cervello aveva dimensioni pari all'87,5% di quelle di un Neanderthal adulto; un bambino moderno della stessa età ha un cervello di dimensioni pari al 95% di quello di un adulto. Inoltre, alcune ossa della sua colonna vertebrale non risultavano ancora fuse, un processo che nei sapiens viene ultimato attorno ai 6 anni.
Le osservazioni sembrano assottigliare ancor di più le differenze tra la nostra specie e quella dei Neanderthal. Può darsi che il loro cervello fosse ancora più avanzato del nostro (e quindi maturasse più lentamente) o che, più prosaicamente, che essendo più robusti e con un corpo più grande, il loro cervello impiegasse più tempo a crescere per dare il tempo al corpo di completare lo sviluppo.