Nella Borgogna francese, a Guedelon, da 20 anni un manipolo di operai è al lavoro per costruire un castello seguendo le tecniche ingegneristiche del XIII secolo: il secolo di San Francesco, Marco Polo, Dante Alighieri e Federico II di Svevia.
La costruzione - che dovrebbe concludersi nel 2023 - è realizzata senza l’uso di energia elettrica, motori a scoppio o sistemi di edilizia moderni: all’opera qui ci sono solo cavatori, mastri scalpellini, carpentieri, cordai, fabbri e maniscalchi. Unica eccezione consentita: l'uso di strumenti di sicurezza per gli operai, come caschi e occhiali protettivi .
Il progetto. Il progetto è iniziato 20 anni fa su idea di Michel Guyot, proprietario del terreno, e di Jacques Moulin, architetto, che servendosi anche di consulenti e revisori, ha progettato la fortezza seguendo il modello architettonico francese di quei secoli. O meglio: ha scelto di far iniziare la storia di Guédelon nel 1229 e di seguire le regole previste dal manuale di architetture militaresche codificato da Filippo Augusto, re di Francia del 1180 al 1223.
Incastellamento. Ma chi era nel Medioevo a ordinare la costruzione di un castello? Come spiega Gabriella Piccinni nel suo libro Mille anni di Medioevo (Bruno Mondadori) “Sul piano del diritto la costruzione di un castello era prerogativa del re che, solo, poteva darne deroga agli altri. Ma l’Occidente conobbe sia castelli costruiti del tutto contro la volontà o all’insaputa dei re, sia signori che disponevano dei castelli costruiti dai re come se fossero di loro proprietà”.
Una cosa è certa: chi dava ordine di costruirlo doveva avere una buona disponibilità economica. Le maestranze impiegate nel cantiere al tempo erano infatti numerosissime: c’erano manovali, tagliatori di pietre, produttori di mattoni e ancora scalpellini, fabbri, decoratori, cordai e molti altri artigiani. Al cantiere di Guédelon oggi lavorano non a caso una cinquantina di operai.
Il progetto di Guyot però ha anche un ritorno economico: da diversi anni infatti è possibile visitare il cantiere e ogni week end i proprietari organizzano eventi per far rivivere al pubblico - con assoluto rigore storico - lo spirito del tempo. Molti eventi sono anche di carattere gastronomico.
Pranzo medievale. Nel Medioevo sulle tavole si trovava perlopiù pasta condita con olio e parmigiano e - per i più benestanti - con il ragù di carne. Più spesso si mangiavano zuppe di legumi e pane e formaggio. Le lasagne si mangiavano nei giorni di festa, ma non erano paragonabili alle nostre. Mancava ancora un ingrediente fondamentale: il pomodoro.
Prima della scoperta del Nuovo Mondo infatti nessuno in Europa lo conosceva. Ha iniziato a entrare nelle nostre cucine solo intorno al 1600.