Storia

Il braccio di bronzo di Antikythera

Nuovi tesori scoperti in una parte ostruita e ancora inesplorata del relitto: un arto di bronzo fa pensare alla presenza di altre statue a bordo della nave che trasportava il famoso meccanismo.

Una nuova spedizione archeologica nel relitto di Anticitera (o Antikythera) ha riportato alla luce un bottino inaspettato di tesori, incluso un braccio di bronzo appartenente a una statua a dimensioni reali, il coperchio di un sarcofago, un osso umano e un misterioso disco di bronzo decorato con l'immagine di un toro.

I reperti si trovavano intrappolati sotto pesanti massi, forse smossi da un terremoto che nel IV secolo scosse l'isola di Anticitera, a nord ovest di Creta, al largo della quale la nave naufragò nel primo secolo avanti Cristo.

La mano dell'arto di bronzo ha due dita mancanti e la posa, e la forma, di quelle delle statue dedicate ai filosofi. © Brett Seymour/EUA/ARGO 2017

La scoperta è estremamente importante perché la presenza dell'arto in una zona ancora inesplorata del relitto, insieme a una serie di parti smembrate di statue rinvenute nel sito nel 1900 (quando la nave fu scoperta da cercatori di spugne), fanno pensare che a bordo rimangano almeno sette statue bronzee di dimensioni umane.

Il disco metallico ricorda, per forma e dimensioni, alcuni degli ingranaggi del meccanismo di Anticitera, ma la sua destinazione sembrerebbe un'altra. © Brett Seymour/EUA/ARGO 2017

bronzi rari. Poiché molto del bronzo usato in epoca classica fu poi fuso di nuovo nel Medioevo, ottenere reperti ancora intatti dal fondo del mare avrebbe un importantissimo valore storico-archeologico.

I reperti sono venuti alla luce durante una spedizione di 16 giorni presso il relitto celebre per l'omonimo meccanismo - un sofisticato congegno meccanico che fungeva da calendario e calcolava le date delle eclissi, le fasi lunari e il moto dei pianeti.

I ritrovamenti. Lavorando a 50 metri di profondità, gli archeologi e i sub coordinati da Brendan Foley dell'Università di Lund (Svezia) e Theotokis Theodoulou dell'Eforato Greco per le Antichità Subacquee di Atene hanno rinvenuto diversi pezzi di statua (oltre al braccio, una parte di toga di bronzo e due piedi di marmo attaccati a una pedana), un pezzo di sarcofago di marmo rosso, resti umani (dopo lo scheletro ritrovato nel 2014, di cui si sta analizzando il DNA) e parti in legno della nave, che potrebbero aiutare a comprenderne meglio la struttura.

Le analisi ai raggi X hanno rivelato la sagoma di un toro sul disco di bronzo (sulla destra, un ricostruzione artistica del reperto). © EUA. Right: Alexander Tourtas

Placca decorata. Tra i reperti più affascinanti c'è un disco di bronzo di 8 cm di diametro, ricoperto di sedimenti e di incerta destinazione. L'apparente somiglianza con il meccanismo di Anticitera aveva fatto sperare in una parte ancora mancante della macchina, ma analisi ai raggi X hanno rivelato l'immagine di un toro: si trattava quindi forse di un elemento decorativo, magari dello scudo di una statua, o della nave stessa.

Gli archeologi torneranno al sito nel marzo 2018, questa volta per scavare direttamente sotto i detriti.

6 ottobre 2017 Elisabetta Intini
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