Robin Hood dei contadini, alfiere dell'indipendenza siciliana o sanguinario al soldo di mafiosi e servizi segreti? La figura del bandito siciliano Salvatore Giuliano è tuttora dibattutissima. Nel podcast "La Voce di Focus Storia" ne parla il giornalista Francesco La Licata, esperto di storia della mafia.
La carriera di Giuliano, nato a Montelepre (Pa) il 16 novembre 1922, iniziò nel 1943, quando l'omicidio di un carabiniere lo costrinse alla latitanza. Poco tempo dopo entrò in contatto con i servizi segreti americani e con l'Evis, falange armata del movimento autonomista siciliano. Fiore (nero) all'occhiello di questa milizia fu il massacro di Portella della Ginestra del 1947, che durante i festeggiamenti del Primo maggio lasciò sul terreno 11 civili.
In seguito gli equilibri cambiarono: lo Statuto speciale per la Sicilia fu giudicato un compromesso accettabile per i separatisti e i loro sponsor, ma non per Giuliano che, sempre più solo, continuò la sua lotta contro lo Stato. Ma ormai era un personaggio scomodo, da eliminare. La promessa di espatrio negli Usa fu l'esca per farlo uscire allo scoperto: a ucciderlo fu forse il suo stesso luogotenente Gaspare Pisciotta. Era il 5 luglio 1950.
Ma chi era davvero Salvatore Giuliano? Per saperne di più ascoltate il podcast di Focus Storia.
A cura di Francesco De Leo. Montaggio di Silvio Farina.
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