Roma, Londra, New York, Parigi, Istanbul: città affascinanti e misteriose. Il Vaticano, lo Stato più piccolo e famoso del mondo. E infine l'Italia, il nostro Paese. A ognuno di questi meravigliosi luoghi, il giornalista e scrittore Corrado Augias ha dedicato un libro per accompagnare il lettore in una visita guidata che svela cronaca e mistero, personaggi e arte, aneddotica e gusto narrativo.
Di questi sette libri - che fanno parte della collana I segreti delle città (Mondadori) -, vi anticipiamo il prologo del volume I segreti del Vaticano. Storie, luoghi, personaggi di un potere millenario. Ecco quindi come Corrado Augias introduce il suo viaggio alla scoperta della città-Stato che da secoli ospita la Santa Sede.
Il prologo. «Le vicende raccontate in questo libro non riguardano la Chiesa cattolica in quanto espressione della fede, talvolta del sacrificio, dei suoi ministri e dei suoi fedeli. Qui sono raccolte alcune storie significative relative alla Santa Sede (il Vaticano), vale adire a uno Stato autonomo, dotato di organi di governo, di un territorio (se pur simbolico), una bandiera, un inno, una moneta, un esercito (simbolico anch'esso) nonché sedi diplomatiche sparse nel mondo e ambasciatori (i nunzi apostolici) regolarmente accreditati.
"Storie significative", in questo caso, ha una doppia valenza. La più ovvia è che lo svolgimento delle vicende riflette le circostanze politiche e storiche dalle quali sono scaturite. La meno ovvia è che tale svolgimento, spesso intriso di crudeltà e perfino di sangue, mostra quale terribile prezzo la Chiesa cattolica abbia pagato per tenere unite la sua missione spirituale e la sua natura politica di Stato. Si potrebbe chiamarlo il tentativo di conciliare cielo e terra, il candore della santità e le astuzie del potere, ovvero, per parlare con il vangelo, dio e Mammona.
L'imperatore Teodosio. Tale commistione è stata più volte denunciata da alcune grandi anime e da menti illuminate nel seno stesso della Chiesa. Da quando, con l'imperatore Teodosio (fine del IV secolo), il cristianesimo è diventato religione imperiale e di Stato, non c'è stata epoca in cui non si sia levata qualche voce presaga, ammonitrice, a implorare che la Chiesa abbandonasse l'oro e la porpora per ritrovare la santa umiltà delle origini. Le fauci della politica hanno però una presa ferrea e il solo modo di liberarsene sarebbe una separazione coraggiosa e definitiva che non c'è mai stata.
Le voci dissenzienti sono quindi rimaste piccola minoranza. "Arricchimento del dialogo" le si è definite, ma, fino a oggi, dialogo fra sordi. Questa ambiguità di fondo si riflette nella figura del sommo pontefice. Quando il Papa prende la parola, non è quasi mai chiaro se lo faccia in quanto rappresentante supremo di una grande religione, guida e pastore del suo gregge, oppure capo di uno Stato sovrano, monarca che accentra nella sua persona tutti i poteri: legislativo, esecutivo, giudiziario. Fin dal titolo, del resto, il «sommo pontefice» segnala la sua doppia natura: capo di una delle poche se non dell'unica monarchia assoluta ancora esistente, dove il «sommo pontefice» è sovrano regnante a vita.
Vaticano, Santa Sede, Chiesa Cattolica. A chi volesse conoscere un po' meglio questa potente struttura terrena dedico un'appendice finale, nella quale sono anche precisate alcune necessarie distinzioni fra Vaticano, Santa Sede, Chiesa cattolica. Secondo una tesi largamente condivisa, il peso che la Chiesa riesce talvolta a esercitare nelle vicende mondiali e forse la stessa sopravvivenza dell'istituzione vanno fatti risalire proprio a questa doppia identità. Sicuramente, si tratta dell'unico esempio, negli ultimi venti secoli di storia mondiale, di una confessione religiosa strutturata così rigidamente in forma statuale.
Nell'antichità classica è accaduto che il potere politico rivestisse anche funzioni religiose. Mai, però, era accaduto il contrario, cioè che un'autorità religiosa assumesse anche una precisa fisionomia politica. Altrettanto indubbio è che, accanto agli evidenti vantaggi materiali, tale conformazione ha pesato molto sull'azione propriamente spirituale della Chiesa poiché, nonostante ogni tentativo di accomodamento, dio e Mammona restano difficili da conciliare.
L'altra faccia di Roma. Come il lettore vedrà, i vari capitoli di questo libro trattano argomenti e personaggi che spaziano dai primi tempi della nostra era fino ad anni recentissimi. Il capitolo iniziale è, anzi, dedicato a un imperatore che regnò quando ancora il Vaticano non aveva assunto la forma che conosciamo. A stretto rigore, si tratta di un'escursione fuori del tema; in un quadro più ampio, però, qualche digressione è sembrata utile per tracciare delle coordinate che rendano meglio comprensibile la successione degli eventi, l'insieme dei fatti, il profilo o i punti di riferimento dei personaggi.
Ma parlare del Vaticano significa, in realtà, parlare soprattutto di Roma; dal IV secolo fin quasi al termine del XIX la storia vaticana e quella della città hanno coinciso.
Alcune delle vicende qui contenute sono davvero, e per numerosi aspetti, ciò che il titolo di questo Preambolo dichiara: "l'altra faccia di Roma". Non c'è, nel libro, alcuna pretesa di completezza, né tematica né cronologica. Si tratta di racconti dettati dalla rilevanza (storica o contemporanea) degli avvenimenti, così come da personali occasioni di conoscenza, di meraviglia, di frequentazione dei luoghi di cui si parla e che sono stati teatro degli eventi: l'altra faccia di Roma, appunto».