Per gran parte degli ultimi 45 mila anni il continente europeo fu popolato esclusivamente da cacciatori raccoglitori. Poi, all'incirca 8.500 anni fa, l'agricoltura iniziò a diffondersi nel nostro territorio a partire dall'odierna Turchia, raggiungendo l'Europa centrale nell'arco di 1.000 anni. Ma da chi ebbe origine questa rivoluzione?
Secondo una teoria diffusa, da un'evoluzione delle abitudini dei cacciatori raccoglitori, senza l'intervento di un flusso migratorio esterno. Ma un nuovo studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences racconta una storia diversa, e dimostra che i primi contadini che colonizzarono l'Europa vantavano una discendenza diretta e "pura" con le popolazioni dell'Egeo.
Antenati diretti. Un team di paleogenetisti dell'Università Johannes Gutenberg di Magonza (Germania) ha analizzato il DNA di cinque scheletri di agricoltori neolitici di Grecia e Turchia, dimostrando che esiste un collegamento genetico diretto tra i contadini dell'Egeo e quelli che si diffusero in Europa.
Vite separate. L'arte della lavorazione del suolo arrivò nel Vecchio continente dal nord della Grecia e dalla regione del Mare di Marmara, in Turchia, passando per la rotta balcanica, e nella Penisola iberica attraverso una rotta mediterranea. Gli agricoltori introdussero la domesticazione di piante e animali, uno stile di vita più sedentario e diverse malattie; con i cacciatori raccoglitori ebbero scambi culturali, ma per molto tempo non genetici (a causa della distanza linguistica e geografica). Solo dopo alcuni secoli il legame tra queste diverse culture si fece più intenso.