L'Homo sapiens usava il fuoco a Liang Bua, sull'isola di Flores, in Indonesia, già 41 mila anni fa. La scoperta, una delle più antiche prove della presenza dell'uomo moderno nel Sudest asiatico, sta aiutando a restringere la finestra temporale tra la scomparsa degli ultimi "Hobbit" (Homo floresiensis) e la comparsa in Indonesia dei primi Sapiens.
Il lungo silenzio. Le ultime stime sull'età degli scheletri di Hobbit a Flores, pubblicate su Nature lo scorso marzo, datavano la presenza di questa specie in Indonesia tra i 190 mila e i 60 mila anni fa (e non fino a 12 mila anni fa, come ipotizzato in precedenza). I più recenti utensili in pietra dell'isola risalivano a 50 mila anni fa: rimaneva perciò da capire che cosa fosse accaduto più di recente sull'isola, fino a 20 mila anni fa.
Tracce di noi. Così gli archeologi delle università di Wollongong (Australia) e del National Research Centre for Archaeology indonesiano hanno analizzato i sedimenti di una grotta del sito di Liang Bua, in un luogo diverso da dove, nel 2003, erano stati trovati i resti di Homo floresiensis.
Hanno così scoperto tracce di falò accesi probabilmente dai Sapiens tra 41 e 24 mila anni fa, per scaldarsi o cucinare, mentre in 130 mila anni di storia nota degli Hobbit non sono mai state trovate prove di uso del fuoco.
Più precisi. «Sappiamo ora che gli Hobbit sopravvissero soltanto fino a 50 mila anni fa a Liang Bua, e che l'uomo moderno arrivò nel Sudest asiatico e in Australia almeno 50 mila anni fa, e probabilmente anche un po' prima», afferma Mike Morley, uno degli autori della ricerca. Si sta ora indagando su eventuali periodi di sovrapposizione tra le due popolazioni.