Sono molte infatti le ipotesi che fanno risalire il mito dei draghi ai primi incontri con animali “impressionanti”, che effettivamente vivono (o vivevano) in natura. Si può immaginare che i primi esploratori abbiano descritto in modo approssimativo animali di aspetto inconsueto (o i loro fossili) visti in Paesi lontani. Le loro descrizioni, rielaborate e ingigantite successivamente, hanno creato il mito.
VARANO E IGUANA. I draghi erano presenti già nelle leggende dell’antica Grecia, ed ebbero il loro periodo di maggiore successo in epoca medievale. Nel 1572, il naturalista Ulisse Aldrovandi descrisse addirittura la cattura di un draghetto nei dintorni di Bologna: senza ali, con due zampe e lungo un metro. Era molto simile a rettili come il varano di Komodo (Varanus komodoensis), che vive in Indonesia. Un altro animale che ricorda l’aspetto del drago è l’iguana terrestre delle Galápagos, che ha anche una cresta, simile a quella raffigurata in alcuni dipinti di draghi.
«Utilizzando Photoshop e, soprattutto, "forti" di una ben scarsa conoscenza di fauna selvatica, è facile creare creature strane e meravigliose», scrive l'autore di queste immagini (http://q-target.co.uk). Qual è il mix che ha fatto nascere il pappagatto?
Foto: © http://q-target.co.uk
Il varallo.
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L'anatriccio.
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Il (la?) corvilla.
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Il rospoleonte.
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La pappatuggine.
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La cervaquila.
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Il rinocerucca.
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L'arattolo.
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E questo è il caviale!
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Il gatra.
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Il surichello.
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Il koattolo.
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Il carlavia.
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Un gufiglio!
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Il tigrango.
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La leontra.
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La ranetta.
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Il tisqualo.
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Un cucciolo di conicciolo!
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Lo scimmione.
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Adulto di rante.
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Il magatto.
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Il feroce cocogre.
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Il gattaco.
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Un calco.
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Attenti alla mandraffa!
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Il pesciatto.
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Il gattufo.
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Il muccardo.
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Ha la pelle di cacao e le zampe di caramello questa nuova specie di rana (Hypsiboas sp.), scoperta dai ricercatori in Suriname.
Vive sulle cime degli alberi, sui quali si arrampica grazie ai dischi che ha sulle dita dei piedi.
Foto: © Stuart V. Nielsen
Lungo appena 2-3 mm, questo micro scarabeo stercorario (Canthidium cf. minimum) potrebbe essere il primo esemplare mai scoperto di una nuova specie ma anche di un nuovo genere.
Le piccole antenne, simili a quelle delle formiche, gli forniscono un senso dell'olfatto molto sviluppato.
Gli stercorari giocano un ruolo essenziale nell'equilibrio dell'ecosistema: sotterrando gli escrementi degli altri animali controllano la diffusione delle malattie e dei parassiti e favoriscono la dispersione dei semi.
Foto: © © Trond Larsen
Una delle 11 specie di nuovi pesci scoperte in Suriname è parente stretta dei tetra (Hemigrammus aff. ocellifer) tanto diffusi tra gli acquariofili di tutto il mondo. Speriamo che il suo destino non sia quello di finire dentro una boccia di vetro...
Insieme a lui gli scienziati di Conservation International hanno un nuovo specie balestra e tre grossi pesci gatto che costituiscono un importante piatto della cucina locale.
Il mondo a tavola
Foto: © © Trond Larsen
Non lasciatevi ingannare dal simpatico aspetto di questa ranocchia: secondo gli scienziati che l'hanno scoperta si tratta infatti di una nuova specie di rana freccia, così chiamata perché gli indios dell'Amazzonia estraggono dalle sue ghiandole un potente veleno nel quale intingono le punte di freccia utilizzate per la caccia e la guerra.
Secondo i ricercatori lo studio delle secrezioni di questi anfibi potrebbe però essere molto interessante per l'industria farmaceutica, perché potrebbe portare alla messa a punto di medicinali di nuova concezione.
Principesse ranocchie: le foto più belle
Foto: © © Trond Larsen
Questa piccola rana arboricola è una delle sei specie potenzialmente nuove osservate dalla spedizione di Conservation International in Suriname. Si tratta di un animale molto agile e veloce che una sera è saltato sul tavolo dove stavano cenando i ricercatori, che hanno poi avuto il loro bel da fare per riuscire a catturarla e osservarla...
Foto: © © Stuart V Nielsen
Questo tettigonidae dalle lunghe zampe coperte di spine non era mai stato
osservato prima. Potrebbe essere il primo esemplare di un nuovo genere
non ancora classificato.
Guarda l'insetto più grande del mondo
Foto: © © Piotr Naskrecki
Un esemplare di pesce gatto mai classificato prima, raccolto lungo l'alto corso del fiume Palumeu, in Suriname. E' facilmente riconoscibile per la singolare pigmentazione del mantello.
Foto: © © Sandra J. Raredon, Smithsonian Institution
Vi affascina la vita sul campo dei ricercatori? Beh, non è sempre facile...
Scopri le peggiori professioni del mondo scientifico
Foto: © © Trond Larsen
Lungo fino a 5 centimetri, il
Coprophanaeus lancifer è il più grande degli scarabei stercorari. E' dotato di un grande corno sulla testa, che utilizza come arma nelle feroci battaglie che ingaggia con altri individui della stessa specie.
Fotografato in Suriname dagli scienziati di Conservation International, era già stato osservato in passato
Foto: © © Trond Larsen
Le specie protagoniste di questa immagine non sono nuove, ma sono state immortalate in un momento osservato raramente in passato: un grande ragno lupo - le cui dimensioni possono superare i 7 centimetri - si accinge a divorare una rana velonosa che è caduta tra le sue chele.
Ragni da paura. Le foto più belle
Foto: © © Trond Larsen
Mentre la maggior parte dei catididi è erbivoro e si ciba di foglie, questa specie scoperta qualche anno fa, la Catidida Longicauda, è dotata di potenti mandibole che le servono per catturare e divorare altri insetti.
Foto: © © Piotr Naskrecki
Questo piccolo opossum degli alberi (Marmosops parvidens) è stato osservato in Suriname dai ricercatori di Conservation International. La sua presenza è un importante indicatore dello stato di salute della foresta, poichè vive solo negli ambienti incontaminati e privi di inquinamento.
Le specie più pazze dello scorso anno
Foto: © © Piotr Naskrecki
Nella foresta più incontaminata, ma con attrezzature di prim'ordine. Piotr Naskrecki alle prese con una fotocamera digitale e un insetto poco poropenso a lasciarsi immortalare.
Le foto ad alta risoluzione che oggi possono essere scattate anche in loco sono un importante strumento per l'indentificazione delle nuove specie.
Foto: © © Brian O'Shea
Non lasciatevi intimorire dall'aspetto minaccioso di questo pipistrello: non vive in un castello diroccato della Transilvania e non si ciba di sangue ma di...frutta.
Scoperto già da tempo, l' Artibeus planirostris è il più grande pipistrello tropicale vegetariano. Con i suoi denti affilati è in grado di divorare anche i frutti più grossi e duri della foresta.
La classifica degli animali più brutti del pianeta
Foto: © © Burton Lim
Molti grilli tropicali sono in grado di produrre dall'addome abbondanti secrezioni cerose che formano ciuffi di pelo come quelli che si possono osservare in questo esemplare.
Questi ciuffi servono ad ingannare i predatori che, attirati dalla loro vistosità, li attaccano permettendo così al grillo di mettersi in salvo con un salto.
Foto: © © Trond Larsen
