Storia

Hiroshima e Nagasaki: l'Era Atomica

Nel 1945 andavano in scena il Trinity Test e il bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki: i nostri primi passi nell'Era Atomica. Guarda anche: le foto di Hiroshima prima e dopo la bomba atomica.

Per più di una generazione le immagini delle esplosioni atomiche, enormi funghi nucleari che si alzano veloci e minacciosi nei cieli del deserto del Nevada, e poi sulle isole del Pacifico e in altre lande desolate del mondo, sono state un incubo con cui convivere. Perché dal 1945 in poi gli scienziati e i militari di Usa, Urss e altre super potenze hanno studiato il modo di usare il nuovo apocalittico potere svelato al mondo in quello stesso 1945 dal Progetto Manhattan e subito sperimentato su Hiroshima (6 agosto 1945) e Nagasaki (9 agosto 1945).

Ecco la foto-storia dell'alba dell'Era Atomica.

La prima esplosione di un'atomica è avvenuta negli Usa, nell'ambito del Progetto Manhattan, il 16 luglio 1945: era il Trinity test, quando è stata sperimentata un'arma dello stesso tipo di quella usata poi sopra Nagasaki, meno di un mese dopo. Per la calibrazione degli strumenti di misura era stato condotto un test preliminare, il 7 maggio, con una carica da 108 tonnellate di tritolo (TNT, trinitrotoluene) in quello che è stato chiamato The 100 Ton Test.

Enola Gay è il nome dato al bombardiere B-29 che il 6 agosto sganciò Little Boy su Hiroshima, mentre a consegnare l'ordigno battezzato Fat Man su Nagasaki, il 9 agosto, fu Bockscar.

Dibattuto quanto osteggiato, il Trattato di non proliferazione nucleare entra in vigore nel 1970: in sintesi, il TNP prevede il progressivo disarmo, la non proliferazione (ossia lo stop alla costruzione di armi nucleari) e l'uso pacifico del nucleare. Nei venti anni successivi hanno aderito al trattato quasi tutte le nazioni che disponevano di tecnologie nucleari o che avrebbero potuto acquistarle: 189 nazioni sulle oltre 200 rappresentate all'Onu.

Qualche anno prima, nel 1963, Usa, Gran Bretagna e Unione Sovietica (Urss) avevano intavolato un negoziato per limitare anche i test. Il primo accordo raggiunto bandiva le prove sottomarine, in atmosfera e nello Spazio: nasceva così il Partial Test Ban Treaty (PTBT, il trattato sul bando parziale dei test nucleari), che nel 1996 sarebbe diventato Comprehensive Test Ban Treaty (CTBT, il trattato complessivo sulla messa al bando dei test nucleari), che ancora oggi non raccoglie la completa adesione di tutti i Paesi interessati.

A che punto è il trattato per la messa al bando dei test nucleari? Potete vederne l'evoluzione con la mappa interattiva sulle pagine di CTBTO.org.

L'immagine qui sopra è presa dal sito del CTBT. La mappa mostra lo stato attuale del trattato: i Paesi che, al 2015, hanno firmato (impegno non vincolante), ratificato (impegno vincolante) o rifiutato di aderire al trattato per la totale messa al bando dei test nucleari. La time-line alla base della pagina permette di vedere a colpo d'occhio le adesioni dal 1996 a oggi.

Più che sulla non proliferazione, le nazioni con capacità o potenzialità nucleari hanno infatti faticato a trovare e mantenere accordi proprio sulla messa al bando dei test, considerati indispensabili per mettere alla prova nuove tecnologie nucleari.

Uno studio basato sui dati raccolti dall'Oklahoma Geological Survey Observatory tra il 1945 e il 1996 consente di elencare almeno 2.201 test nucleari - dichiarati o meno come tali.

Le immagini che seguono mostrano alcuni di questi test: sono per la maggior parte documenti fotografici di prove statunitensi, e questo non perché Urss/Russia, Cina, Gran Bretagna, Francia, India, Pakistan, Israele e via dicendo non abbiano fatto i loro test, ma perché gli Usa hanno "declassificato" gran parte del loro archivio nucleare e reso disponibili le immagini.

9 agosto 2018 Focus.it
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