Storia

Mille insediamenti Maya scovati in Guatemala grazie a una scansione laser 3D

La tecnologia LIDAR ha permesso una scoperta sensazionale: i resti di un'antica civiltà Maya vissuta almeno 2.000 anni fa in un'area di quasi 1.700 km2.

Quando la tecnologia incontra l'archeologia avvengono scoperte sensazionali: era già successo in Messico, quando nel 2020 avevamo riportato alla luce una mastodontica struttura Maya, ed è successo di nuovo ora che abbiamo individuato in Guatemala 964 insediamenti interconnessi risalenti a un'epoca compresa tra il 1000 a.C. e il 150 d.C., durante il periodo Preclassico Maya. I dettagli della ricerca sono pubblicati su Ancient Mesoamerica.

Tecnologia LIDAR. La scoperta è stata possibile grazie alla LIDAR (dall'inglese Light Detection and Ranging), una tecnica di telerilevamento aereo che, grazie a impulsi laser, permette di avere informazioni sul terreno che altri strumenti non sono in grado di rilevare. La zona mappata è attualmente ricoperta dalla giungla: i 964 insediamenti si estendono su una superficie di 1.685 km2 e sono connessi da una rete di 177 km di antiche strade. La maggior parte degli insediamenti si trova nel bacino carsico Mirador-Calakmul, dove negli ultimi 40 anni erano già stati scavati con metodi tradizionali 56 siti archeologici.

Un unico potere centrale. Gli insediamenti non sono indipendenti, ma raggruppati in 417 tra città, paesi e villaggi: «L'architettura omogenea, le ceramiche, le sculture e le strade unificatrici fanno pensare a un territorio governato da un unico potere centrale», spiegano i ricercatori. Fino ad oggi si riteneva che questo angolo dell'impero Maya fosse stato scarsamente popolato, ma quanto scoperto è in contrasto con questa convinzione: costruire e far funzionare una società così sviluppata richiese senza dubbio la collaborazione di migliaia di tecnici specializzati come architetti, costruttori, ufficiali religiosi ed esperti legali.

Politica, giochi e acqua. In alcuni insediamenti sono state identificate anche grandi piattaforme e piramidi − probabilmente luoghi centrali della vita politica della comunità − oltre a un totale di 30 campi da gioco sparsi per l'intera zona. Ultima, ma non meno importante, la scoperta di un'incredibile rete idrica costruita per sopperire alla totale assenza di fonti di acqua dolce annuali della zona: 195 riserve artificiali connesse a una rete di canali che assicuravano l'acqua a tutti i villaggi e le città della regione. 

10 gennaio 2023 Chiara Guzzonato
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