L'analisi di 33 scheletri umani rinvenuti a Qumran, una località sulla riva occidentale del Mar Morto, nell'attuale Cisgiordania, fornisce nuovi dettagli su una comunità religiosa forse legata ad alcuni dei più antichi testi biblici mai ritrovati.
I Rotoli del Mar Morto sono un insieme di 981 documenti in ebraico, aramaico e greco scoperti tra il 1947 e il 1956 in 11 grotte intorno al Mar Morto, e risalenti al cosiddetto Periodo del Secondo Tempio (597 a.C. - 70 d.C.). Comprendono copie di testi biblici ma anche racconti apocrifi, non canonizzati nella Bibbia, e documenti che descrivono le norme religiose di particolari comunità religiose all'interno della tradizione ebraica.
Asceti. Nel corso dei decenni, si sono succedute diverse teorie circa i loro possibili autori o custodi. Una di quelle più accreditate li identifica negli Esseni, una comunità di poche migliaia di persone appartenenti a una pacifica setta ebraica vissuta nell'antica Palestina.
Dediti a una vita di castità e celibato, simile a quella di molte comunità monastiche, vivevano in contesti isolati un'esistenza all'insegna della preghiera, del lavoro e della continenza, segnata dalla rinuncia alla proprietà privata e da un solenne giuramento seguito a tre anni di noviziato. Le fortune della setta (che secondo alcuni studiosi avrebbe influenzato la dottrina di Gesù) tramontarono attorno al 68 d.C., quando si unì al movimento di resistenza anti-romano e fu per questo annientata.
Indizi importanti. Ora gli antropologi dell'Israel Antiquities Authority hanno analizzato 33 scheletri umani rinvenuti a Qumran lo scorso anno: le corrispondenze tra questi e gli Esseni sono piuttosto spiccate, come emerge dalla presentazione dei risultati davanti al recente meeting annuale dell'American Schools of Oriental Research a Boston, Massachusetts.
La datazione dei resti, che hanno circa 2200 anni, è analoga a quella dei rotoli biblici. Dalla forma delle ossa pelviche risulta che si trattava di soli uomini tra i 20 e i 50 anni di età, senza alcuna presenza femminile. L'assenza di ferite porta a escludere che si trattasse di soldati.
Gli indizi farebbero pensare a una comunità monastica che conduceva nel deserto una vita di ascetismo: forse, una comunità di Esseni. Non si può dire che siano stati gli autori dei Manoscritti del Mar Morto, ma data la vicinanza fisica e temporale, può darsi che questi uomini ne custodissero il segreto, e ne portassero avanti la tradizione.