I problemi di salute che le fonti storiche attribuiscono al più famoso condottiero dell'Antica Roma non sarebbero riconducibili all'epilessia, come a lungo sostenuto. Ma a mini-ictus ripetuti nel tempo, che avrebbero generato le vertigini, l'insensibilità agli arti e persino le cadute di cui raccontano i suoi biografi.
A ribaltare l'ipotesi diagnostica a più di 2000 anni di distanza sono due ricercatori dell'Imperial College di Londra, il medico Francesco Galassi e il collega chirurgo Hutan Ashrafian.
generale ko. Uno dei più celebri collassi di Cesare è quello associato alla Battaglia di Tapso (nell'odierna Tunisia), nel 46 a.C.. Si narra che al culmine dello scontro tra le forze di Cesare e i pompeiani, guidati da Metello Scipione, il militare perse i sensi e fu condotto al sicuro. Lo storico greco Plutarco associa l'episodio a un attacco epilettico, un'ipotesi che ha goduto, nel tempo, di una discreta fortuna.
ipotesi al vaglio. Altri hanno provato a spiegare le défaillance del politico romano con attacchi di emicrania, con i sintomi della malaria o di un'infezione parassitica a carico del cervello contratta durante la campagna in Egitto.
Ma per gli autori della ricerca, i sintomi descritti nelle fonti greche e romane disegnerebbero un altro quadro: quello di piccoli infarti transitori (temporanei disturbi di irrorazione sanguigna in porzioni limitate del tessuto cerebrale) che avrebbero danneggiato il fisico dell'imperatore minandone il carattere.
Eventi sospetti. I micro ictus spiegherebbero meglio dell'epilessia circostanze come la depressione e i repentini cambiamenti di umore attribuiti a Cesare alla fine della sua vita, imputabili forse a piccole lesioni cerebrali.
La stessa patologia si sposerebbe bene con la risposta - apparentemente emotiva - del militare a un'orazione di Cicerone. Udendola Cesare prese a tremare, si fece pallido e lasciò cadere una manciata di documenti che aveva tra le mani.
di padre in figlio. «La nostra spiegazione è più semplice e più logica» spiegano i ricercatori, che sottolineano come, negli scritti di Plinio il Vecchio, si narri che il padre e un altro antenato di Cesare erano morti all'improvviso, senza apparente motivo, allacciandosi i calzari. Simili decessi potrebbero essere stati causati da epilessia, ma sono più facilmente spiegabili con un attacco ischemico, e introdurrebbero la predisposizione genetica tra i fattori di rischio a carico del condottiero.
investitura divina. Ai tempi di Cesare, l'epilessia era considerata un "morbo sacro", una sorta di intervento diretto del divino nella vita dell'uomo. Ciò avrebbe portato Cesare e il suo erede Ottaviano Augusto a sostenere pubblicamente questa teoria.
Ma le descrizioni imputabili ad attacchi epilettici trovate nelle fonti sarebbero, per un uomo del calibro politico di Cesare, insufficienti per sposare senza riserve questa ipotesi.