Dove si sono evoluti i primi pitoni? È una questione su cui da tempo si interrogano gli esperti, e che sembra avere finalmente trovato una risposta. Secondo quanto scoperto dai ricercatori che hanno analizzato un fossile di pitone risalente a 48 milioni di anni fa, questi serpenti costrittori non vivevano in terre esotiche quali l'Africa, l'Asia o il Sudamerica, ma strisciavano molto vicino a noi, in quella che è oggi la Germania. I dettagli della scoperta sono stati pubblicati su Biology Letters.
Il pozzo delle meraviglie. Il fossile, appartenuto a una specie finora sconosciuta di pitoni, chiamata Messelopython freyi, è stato rinvenuto nei pressi di Francoforte, nel cosiddetto pozzo di Messel, ex miniera di scisti bituminosi e dal 1995 Patrimonio dell'UNESCO. L'M. freyi è solo l'ultimo di una lunga lista di fossili risalenti all'Eocene (57-36 milioni di anni fa) riportati alla luce da quella località, molti dei quali immobilizzati in situazioni insolite: dal serpente con la pancia piena, la cui preda aveva a sua volta appena mangiato un insetto, alla piccola cavalla gravida, grande appena come un fox terrier, alle nove coppie di tartarughe "beccate" durante l'accoppiamento.
Convivenza difficile. L'aspetto più interessante della scoperta riguarda la relazione tra l'M. freyi e un suo parente molto temuto, il boa constrictor: i due avrebbero infatti convissuto nello stesso territorio, all'epoca, cosa alquanto insolita dal momento che, nella maggior parte dei casi, attualmente boa e pitoni strisciano ben lontano gli uni dagli altri. I primi sono infatti diffusi nell'America Centrale e Meridionale, in Madagascar e in Oceania, mentre i secondi popolano l'Africa, il sud-est Asiatico e l'Australia. Da questa scoperta sorge dunque spontanea una domanda: come potevano coesistere due competitori ecologici diretti, ovvero due specie animali che rivaleggiavano per le stesse prede?
«Potremmo avere una risposta», sostiene Hussam Zaher, uno degli autori dello studio, «rinvenendo e analizzando nuovi fossili di pitoni e boa più antichi di quelli dell'M. freyi, che conservino al loro interno i resti del loro ultimo pasto». Ma le risposte potrebbero arrivare anche dal presente: nel sud della Florida boa e pitoni coesistono infatti come specie invasive, importate, e al momento non è chiaro se i due rettili «competano per le stesse risorse, o se si cibino di prede leggermente diverse», spiega Zaher.
Quel che è certo è che questo studio lascia i ricercatori con nuove, importanti certezze sull'origine dei pitoni, e con ulteriori stimoli per continuare a indagare sull'antica relazione tra due dei serpenti costrittori più conosciuti al mondo.