La Coppa del Mondo di calcio femminile 2023 sta per iniziare, il campionato che vedrà anche la nazionale italiana tra le partecipanti si svolgerà in Australia e Nuova Zelanda. Le "donne nel pallone" hanno ormai sempre più seguito, ma dov'è nato, precisamente, il calcio femminile? Quando ha iniziato a muovere i suoi primi passi?
Le origini del calcio femminile sono legate alla patria del football, la Gran Bretagna. Ma c'entra anche la Seconda rivoluzione industriale: le squadre di calciatrici inglesi nacquero infatti come dopolavoro per le operaie. La più antica è la Dick, Kerr's Ladies Football Club, fondata nel 1894 dalle lavoratrici della fabbrica di vagoni e locomotive (e poi di munizioni) Dick, Kerr & Co. di Preston, nel Lancashire. Il primo incontro di cui si abbia notizia è dell'anno successivo.
Il primo calciomercato. La Prima guerra mondiale, con la mobilitazione di molte donne in fabbriche riconvertite alla produzione bellica,moltiplicò le squadre e dopo il conflitto l'attività proseguì: il 26 dicembre 1920 le Dick, Kerr's Ladies affrontarono il St Helen's Ladies F.C. a Liverpool, davanti a oltre 50mila spettatori.
Le calciatrici britanniche giocavano in pantaloncini come i colleghi maschi e inaugurarono anche il "calciomercato": il Dick, Kerr's Ladies riuscì a strappare al St Helen's la campionessa Lili Parr offrendole un lavoro, uno stipendio sicuro e vari benefit.
Nacquero squadre femminili in Scozia e Francia, dove le Kerr's Ladies giocarono quattro partite (le prime internazionali). Ma già nel 1921 la Football Association britannica vietò alle donne di giocare sui campi federali: un boicottaggio che durerà fino agli Anni '70, ma che non impedì alle Kerr's Ladies di continuare a giocare – dal 1926 con il nome di Preston Ladies F.C. – fino al 1965. Vincendo 758 partite su 828.
Italia: il gruppo femminile calcisitco. Nel nostro Paese, un gruppo di ragazze di Milano fondò la prima squadra di calciatrici nel 1933: il Gruppo femminile calcistico. Ottennero dalla Figc il permesso di giocare solo a porte chiuse. E quando nell'ottobre dello stesso anno organizzarono la prima trasferta, contro una squadra femminile appena nata ad Alessandria, furono fermate: il regime fascista dirottò le calciatrici verso atletica o basket (che si giocava senza contatto).
Insomma, il fascismo proibì alle donne - che dovevano essere mogli e madri prolifiche - di praticare uno sport maschile per antonomasia: di calcio femminile si ricominciò a parlare in Italia nel 1946, a Trieste, dove si formarono due squadre (Triestina e San Giusto) e a Napoli, poi seguite da altre città.
Il primo campionato nazionale si giocò nel 1968 (lo vinse il Genova), ma soltanto nell'86 le calciatrici italiane entrarono (alla voce "tornei dilettantistici") nella Figc. Il Campionato del Mondo debuttò nel 1991, in Cina, con la vittoria degli Usa sulla Norvegia.