"Da oggi la pittura è morta" dichiarò un artista e furono in molti a pensarlo quando lo scienziato e pittore francese Louis Jacques Mandé Daguerre presentò all’Istituto di Francia la sua tecnica per la riproduzione dell’immagine: si chiama dagherrotipia ed è il primo metodo pratico per realizzare foto (la prima vera foto fu scattata da Joseph-Nicéphore Niepce nel 1926/27, ma era di qualità molto bassa e richiedeva circa otto ore di esposizione).
La scoperta di Daguerre avvenne in maniera casuale. Lo scienziato aveva ottenuto l'immagine con una breve esposizione alla luce, ma doveva ancora trovare il modo di fissarla in modo nitido sulla lastra di sali d'argento. Una sera stanco dei suoi esperimenti andò a dormire riponendo la lastra con l'immagine non ancora fissata in un armadietto dove riponeva boccette con sostanze chimiche di vario tipo. La mattina seguente prese la lastra dall'armadietto convinto che l'immagine fosse svanita e invece con suo immenso stupore scoprì che l'immagine era fissa e nitida. Nei giorni successivi ripeté l’esperimento riponendo la lastra e togliendo una alla volta tutte le boccette dalla credenza. Solo così, lui che non era un chimico, capì che erano stati i vapori del mercurio a fissare l’immagine sulla lastra.
Nella foto (meglio, nella dagherrotipia) uno dei primi esperimenti di Louis-Jacques-Mandé Daguerre.
Collezione della Societe Francaise de Photographie, Parigi.