Nei villaggi sedentari del periodo Neolitico, oltre a pastori, contadini, vasai e sacerdoti, c'erano anche abili artigiani, capaci di praticare vere e proprie trapanazioni ai denti per curare le carie.
Uno dei denti ritrovati, dove si vedono chiaramante due buchi da trapano. Foto: © Bondioli (Museo Pigorini, Roma) - Macchiarelli (Univ. di Poitiers). |
Trapani manuali. Dovevano essere estremamente efficienti gli antenati dei trapani, visto che in uno dei denti esaminati è addirittura evidente l'utilizzo di una tecnica di rimozione dello smalto sorprendentemente moderna. I denti risalgono tutti a un periodo di circa 1.500 anni compreso tra il 7.000 e il 5.500 a.C., quando il villaggio di Mehgarh era popolato soprattutto da pastori, da agricoltori e da artigiani esperti nella lavorazione della selce. E proprio di selce erano fatti i trapani rinvenuti: costituiti da bastoncini di legno di circa 15 centimetri ai quali erano fissate sottilissime punte di questo materiale, venivano fatti girare 20 volte al secondo con l'aiuto di un archetto così che il foro, di circa un millimetro di diametro, era completato in circa un minuto.
Collanine e odontoiatria. Secondo i ricercatori lo strumento assomiglia molto agli utensili impiegati per forare le perline usate già allora per confezionare monili e decorazioni. Si suppone quindi che la pratica di trapanazione dentale si sia sviluppata proprio come evoluzione di questa tecnica di perforazione.
(Notizia aggiornata all'11 aprile 2006)