Il numero di Focus Storia in edicola dedica un lungo dossier alle grandi opere del passato: strade, acquedotti, linee ferroviarie, canali e ponti, infrastrutture cioè che spesso in passato sono state viste come metafora del progresso. Ma come venivano finanziate? E ci si preoccupava dell'impatto ambientale?
Gli italiani in questo campo sono stati spesso protagonisti a partire dagli antichi Romani fino a tempi più recenti: basti pensare al traforo del Frejus, che nel 1871 fu il tunnel ferroviario più lungo del mondo; all'ingegnere trentino Luigi Negrelli che nel 1854 elaborò il progetto del Canale di Suez; e all’immane impresa della Transiberiana, dove furono gli operai italiani a garantire la riuscita dell’opera.
«Senza infrastrutture non c’è sviluppo in un Paese», dice Enzo Siviero, ingegnere, architetto e docente italiano. Nel podcast ci racconta come quello delle grandi opere sia un tema cardine: tra gli Anni ’50 e ’60 l'Italia si è sviluppata proprio grazie alle sue nuove infrastrutture, come l'Autostrada del Sole. Ma parla anche delle criticità più recenti legati a questo tema, come quella dell'abbattimento e della ricostruzione a Genova del Ponte Morandi.
Podcast curato e condotto da Francesco De Leo
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