L'archeologa Heather Builth sostiene che sono arrivati prima gli australiani. Nel 2003 ha scoperto in Australia sudorientale un vasto sistema di stagni artificiali, canali e dighe in cui i gunditjmara, 8.000 anni fa, allevavano e commerciavano anguille.
I cinesi perderebbero così il primato di più antichi acquacoltori: per loro si parla del 3500 a.C., anche se i primi scritti che attestano queste attività sono del 1400 a.C. Questa parte di storia racconta che le carpe nuotavano negli stagni vicino agli allevamenti di bachi da seta e mangiavano le loro feci.
Aborigeni australiani e cinesi sono comunque in buona compagnia: per gli archeologi, si dedicarono all'acquacoltura molti popoli lontani fra loro, come hawaiani, maya ed egizi.
IN ITALIA. Attorno al I secolo i ricchi romani allevavano orate, murene e ostriche. Inizialmente in vasche artificiali, poi nei vivari, ossia bacini litoranei molto simili all'ambiente naturale dei pesci e che diventarono poi modelli per l'acquacoltura europea dei conventi cristiani nel Medioevo.
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