In Italia la prima legge antitrust (anti-monopolio, ossia a tutela della concorrenza) è stata emanata nel 1990, con molto ritardo rispetto ad altri Paesi industrializzati. Il primo provvedimento dell’epoca moderna che può essere considerato anti monopolistico è di paternità canadese (1889), tuttavia l'antitrust nasce a tutti gli effetti un anno dopo, negli Usa.
Contro i monopoli. Il provvedimento che ha fatto storia è stato emanato negli Stati Uniti nel 1890: è lo Sherman Act, dal nome del senatore John Sherman, che lo propose. L’obiettivo del provvedimento era impedire che si formassero grandi concentrazioni industriali in grado di condizionare il libero mercato: il bersaglio, in quel momento, erano le ferrovie, ma nei trent'anni successivi molti nascenti imperi economici furono ostacolati e costretti a rifondarsi.
I processi più famosi furono quelli del 1911, uno contro l'American Tobacco e un altro contro la Standard Oil Company, l'impero petrolifero del magnate John Davison Rockefeller.
In virtù della legge contro i monopoli, quello stesso anno Rockefeller fu costretto a smembrare la sua compagnia in 34 distinte società, ciascuna con un proprio management.
Negli anni successivi il 26° presidente degli Stati Uniti, Theodore Roosevelt, nel pieno della crisi economica, combatté
una campagna presidenziale scagliandosi apertamente contro i monopoli e le "malefatte del grande capitale".
In Europa. Dopo la Seconda guerra mondiale anche l'Europa si dotò di una legge comunitaria antitrust con il trattato di Roma (1957) che istituiva la Comunità Economica Europea (CEE), disciplinando anche l'abuso di posizione dominante. Ogni paese europeo poi, in tempi diversi, ha varato proprie leggi nazionali: la Germania è stata la prima a dotarsi di una legge antitrust, sempre nel 1957.
In Italia l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) è un’autorità collegiale di cinque componenti, nominati dai presidenti della Camera e del Senato: il presidente è scelto tra chi ha ricoperto incarichi istituzionali e di notoria indipendenza, gli altri 4 membri sono scelti tra personalità della magistratura (Consiglio di Stato, Corte dei conti, Corte di cassazione), tra i docenti universitari di materie economiche o giuridiche o tra altre figure di spicco con esperienza in ambito economico.