La cura dei disabili risale alla preistoria, addirittura a 500.000 anni fa. Nemmeno i nostri più lontani antenati hanno mai abbandonato un figlio speciale. (Alessandro Bolla, 2 aprile 2009)
Anche gli uomini primitivi si occupavano dei disabili: lo provano alcuni studi recentemente portati a termine da un gruppo di paleoantropologi spagnoli sui resti di un bambino di 12 anni vissuto più di 500.000 anni fa. Il piccolo era affetto da craniosinostosi, una malformazione delle ossa della testa che impedisce un normale sviluppo del cervello. Si tratta di un difetto molto raro, che colpisce ancora oggi un bambino su 200.000.
Il piccolo disabile preistorico faceva parte di una comunità di Homo heidelbergensis, un ominide che potrebbe essere stato un antenato dell’uomo di Neanderthal arrivato in Europa più di 800.000 anni fa. Si tratta del primo ritrovamento di scheletro umano con segni evidenti di deformità all’interno di una comunità: è evidente che questo bambino, nella sua breve vita, non più di 12 anni, è sempre stato completamente dipendente dagli altri membri del suo gruppo.
Abbandonare non è umano. Aiutare chi non ce la può fare da solo non è un comportamento comune in natura: molti animali, tra cui i primati, lasciano al loro destino i piccoli nati con evidenti malformazioni. Anche se non si può affermare con certezza che il bambino oggetto dello studio soffrisse di disturbi cognitivi o comportamentali, doveva sicuramente apparire "diverso" agli occhi dei suoi simili.
Cure preistoriche per i disabili
