Il polonio, simbolo chimico Po (vedi la tavola degli elementi), è un metalloide radioattivo che si trova nell'uranio e, in bassissime percentuali, anche nel suolo e nell'atmosfera.
In natura è dunque un elemento molto raro, e anche nel minerale d'uranio è presente nella misura di 100 milligrammi per tonnellata, ma può essere prodotto nei reattori delle centrali nucleari. Dalla sua scoperta è stato utilizzato in diverse applicazioni industriali, ma poi abbandonato per via del suo alto tasso di radioattività e tossicità. È stato infine abbandonato anche per le ipotizzate applicazioni spaziali (si pensava di usarlo per il riscaldamento dei satelliti, per esempio) e ha oggi quasi esclusivamente applicazioni militari.
Una bomba in corpo. Scoperto alla fine dell'800 da Marie Curie - dalla cui terra natale, la Polonia, prende il nome - uno dei suoi primi impieghi è stato nella creazione della bomba atomica, durante il progetto Manhattan (il programma scientifico statunitense per la costruzione del primo ordigno nucleare, durante la Seconda guerra mondiale).
Il polonio 210 è infatti altamente radioattivo e, benché non passi attraverso la pelle, per manipolarlo sono necessari luoghi e strumentazioni adeguate perché l'inalazione o l'ingestione di un solo milligrammo può essere letale. Piccole quantità di questo materiale possono danneggiare in maniera irreversibile tessuti e organi e una volta in circolo è molto difficile da rilevare: per questi motivi si ritiene sia l'arma utilizzata per alcuni omicidi eccellenti.