Hanno accompagnato la storia di Roma per tutta la sua fase repubblicana e anche gli imperatori si sono fatti belli grazie a loro. Sono le gentes, le famiglie più antiche e aristocratiche dell'Urbe, quelle che facevano risalire le loro origini, in qualche caso, alle tribù semileggendarie che si riunirono intorno ai Sette Colli, sulle rive del Tevere.
Ogni gens comprendeva diverse familiae. La famiglia romana era di tipo allargato: comprendeva il pater familias e i suoi parenti, ma anche servitori e clientes.
1. Pater familias. Era il capofamiglia, autorità indiscussa del patriarcato romano alla quale tutti dovevano ubbidire. Era lui, nelle famiglie patrizie, a tramandare l'appartenenza alla gens.
2. Donne e matrone. La matrona era la moglie, a volte molto influente, del pater familias. Le spose avevano beni propri ma, come le figlie e le sorelle, dovevano sottostare al volere del pater familias.
3. Servi e ancelle. Potevano essere consanguinei, ma più spesso si trattava di servitori legati alla famiglia anche da generazioni, oppure di liberti (schiavi liberati). Erano totalmente dipendenti dal pater familias.
4. Clientes. Non avevano vincoli di sangue con la famiglia. Erano cittadini legati al patronus (che coincideva con il capofamiglia) da un vincolo di obbligo, in virtù di favori ricevuti. La loro fortuna (e spesso anche la loro vita) dipendeva da quanto il pater familias li tenesse in considerazione. Chi aveva più clientes era più importante.
5. Figli. I maschi venivano istruiti ai valori aristocratici dal padre o da precettori; le bambine erano introdotte al governo della casa dalla madre.
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