Per ricostruire un albero genealogico si parte dalla consultazione dell’anagrafe del Comune, dalla quale è possibile risalire fino a 70 anni fa. Per le ricerche più antiche, bisogna consultare gli archivi storici del Comune, dai quali è possibile risalire fino al periodo 1860-1870. Parallelamente si possono fare ricerche nei registri delle parrocchie alle quali hanno appartenuto i componenti della famiglia: questa ricerca permette di identificare gli antenati fino alla seconda metà del XVI secolo quando, per disposizione del concilio di Trento, le parrocchie iniziarono a registrare nascite, decessi, matrimoni e battesimi. Se nelle famiglia sono esistiti titoli nobiliari, certamente risulterà da uno o più di questi documenti.
Ancora più indietro nel tempo. Se si vuole risalire a epoche ancora anteriori, bisogna consultare gli archivi di Stato, soprattutto i cosiddetti “fondi notarili”, dove sono conservati gli atti dei notai: possono esservi registrati contratti nei quali figurano nomi, titoli, parentele. Esistono organizzazioni private che, a pagamento, si incaricano di fare queste ricerche.
Una curiosità: la Chiesa dei santi dell’ultimo giorno (i mormoni) nella sede di Salt Lake City (Stati Uniti) possiede uno dei più vasti archivi genealogici del mondo, su microfilm e continuamente aggiornato, nel quale sono registrate anche migliaia di famiglie italiane.