La numerazione latina usava lettere dell’alfabeto per i numeri di base: I=1; V=5; X=10; L=50; C=100.
Il segno V nacque forse dalla rappresentazione simbolica di una mano aperta.
La X è il suo raddoppiamento.
Il segno L potrebbe essere la trasformazione della lettera greca X, “chi”.
Il segno C è piuttosto tardo e deriva dalla parola latina centum.
Il segno per mille era (I), nato dalla lettera greca F, l’equivalente della nostra F, da cui deriva anche il segno D, che ne è la metà grafica oltre che matematica, 500.
La M per indicare il migliaio appare in epoca medievale ed è l’iniziale della parola mille.
Dal segno (I) nacque l’uso delle parentesi per rappresentare i multipli di 1000, per esempio: ((I))=10000; (((I)))=100000 ecc. Sulla Columna rostrata, monumento che celebra la vittoria su Cartagine, il segno (((I))) è ripetuto 23 volte per indicare 2.300.000.
Nel Medioevo, un trattino sopra una lettera ne moltiplicava il valore per mille: L=50.000; C=100.000.