La data giuliana è il numero di giorni trascorsi a partire dal primo gennaio dell’anno 4713 avanti Cristo. Per esempio, il 15 novembre 1995 corrisponde a 2.450.037 giorni giuliani. Utilizzando questa cronologia, gli astronomi possono determinare rapidamente, con una semplice sottrazione, il numero di giorni trascorsi fra due eventi qualsiasi.
Origine convenzionale. L’inizio del computo dei giorni giuliani è puramente convenzionale, e fu proposto nel 1583 da Joseph Scaliger, olandese, come data d’origine di un grande periodo di 7980 anni. Questa cifra è il prodotto aritmetico di tre numeri che corrispondono a tre cicli minori:
1) ciclo di 28 anni, allo scadere del quale l’abbinamento fra giorni dell’anno e giorni della settimana si ripete;
2) ciclo di 19 anni, terminato il quale i noviluni si ripresentano alle stesse date dell’anno (è noto anche come “ciclo di Metone”, o del “numero d’oro”, dal nome dell’ateniese che alle olimpiadi del 433 a. C. ne annunciò la scoperta, perpetuata poi a lettere d’oro sul tempio di Minerva);
3) ciclo di 15 anni, applicato dal fisco romano per la revisione delle imposte.
Dalla numerazione cui questi cicli erano arrivati nella sua epoca, Scaliger calcolò che il 4713 a. C. era stato, per tutti e tre i periodi, l’anno di partenza di un nuovo ciclo. Chiamò poi “giuliano” il grande periodo di 7980 anni, dal nome di suo padre Giulio.