Campione d’Italia è un comune sulla sponda orientale del lago di Lugano ed è un territorio italiano completamente circondato dalla Svizzera: infatti è in provincia di Como. L’origine di ciò risale alla donazione che nel 777 un signore longobardo, Totone, fece alla basilica di Sant’Ambrogio, sottomettendo così Campione all’autorità ecclesiastica milanese. Poi, l’imperatore Lotario mutò il diritto di proprietà in diritto di sovranità. Così, nonostante le dispute, come feudo di Sant’ Ambrogio Campione mantenne l’indipendenza. Quando nel 1512 la Svizzera, avendo partecipato alla Lega santa, ottenne il Ticino, inglobando anche Campione, l’abate di Sant’ Ambrogio protestò e riuscì a mantenere l’autonomia e la libertà di passaggio in territorio elvetico.
Le pretese svizzere. Nel 1797, con l’abolizione delle corporazioni religiose da parte di Napoleone, la proprietà fu trasferita al Fisco e Campione passò alle dipendenze di Como, restando italiana. Al congresso di pace che seguì alla sconfitta di Napoleone nel 1815, gli svizzeri tentarono di nuovo di rivendicare il possesso della città, ma senza esito.
Una città singolare. Della storia di Campione restano curiose testimonianze: i campionesi seguono la liturgia ambrosiana e all’abate di Sant’ Ambrogio spetta il titolo di conte di Campione. I salari sono pagati in franchi svizzeri, ma l’ordine pubblico è affidato alle forze di polizia italiane. Le auto portano la targa TI (Ticino), ma le lettere vanno affrancate con francobolli italiani.