La gerarchia ecclesiastica è di tipo piramidale: il Papa, diretto rappresentante di Cristo sulla terra, si trova al vertice e governa tutta la Chiesa.
La Chiesa è divisa in diocesi rette dai vescovi, che sono scelti in prima persona dal Papa. I vescovi sono diretti eredi degli apostoli, ma il loro numero è variabile. Nel governo delle diocesi si avvalgono di un consiglio presbiterale di parroci, cioè i sacerdoti che gestiscono le parrocchie da cui è composta la diocesi. I parroci, a loro volta, possono essere coadiuvati da altri sacerdoti, i vicari parrocchiali.
Per il governo della Chiesa il Papa si avvale anche del collegio cardinalizio, formato da cardinali, scelti dal Pontefice tra i vescovi, che costituiscono il “senato” della Chiesa. Ai diversi gradini gerarchici si accede per nomina pontificia. Non esistono prelati che cominciano la loro carriera come vescovi: non si tratta infatti di una scelta che può essere fatta a priori, come accade per esempio nella carriera militare.
Gli altri titoli, come quello di monsignore, arciprete, arcivescovo sono invece titoli aggiuntivi che vengono affiancati a quelli principali e sono legati alla sede (di solito per motivi di origine storica), oppure vengono conferiti come onorificenza alla singola persona.