Storia

Ci sono “reliquie” di personaggi storici che non furono santi?

Le reliquie non sono soltanto quelle di santi e religiosi. La storia è piena di "pezzi" di personaggi famosi.

Per esempio il pene di Napoleone Bonaparte, morto nel 1821. Il corpo di Bonaparte riposa a Parigi ma il suo pene che, pare, fu tagliato per poi essere rivenduto da Ange Vignali, il sacerdote che assistette all'autopsia, si trova oggi nella collezione privata degli eredi di John Lattimer, urologo di New York, che nel 1969 lo pagò 36 mila dollari.

Lazzaro Spallanzani, insigne biologo dell’Università di Pavia, morto nel 1799 per un cancro alla vescica, lasciò il suo organo malato alla scienza: oggi è al Museo per la storia dell’Università di Pavia, mentre il resto del corpo giace a Scandiano (Re), suo paese natale.

Il barone francese Pierre de Coubertin, padre delle Olimpiadi moderne, riposa invece a Ginevra (Svizzera), dove morì nel 1937. Ma per sua volontà il cuore è sepolto in Grecia, nei pressi di Olimpia.

Firenze ospita invece i resti di Galileo Galilei: il corpo è sepolto a Santa Croce ma il dito medio della mano destra è al Museo di Storia della scienza.

Ancora: Oliver Cromwell, militare e politico inglese, nel 1649 fece giustiziare Carlo I. Nel 1658 morì di malaria e fu sepolto a Westminster, ma nel 1661, dopo la restaurazione della monarchia, Carlo II ordinò l’esecuzione postuma di Cromwell. Il cadavere fu disseppellito, impiccato e decapitato. Il corpo fu poi bruciato, mentre la testa rimase esposta al pubblico sino alla fine del regno di Carlo II. Nel 1814 fu acquistata da un certo Josiah Henry Wilkinson e nel 1960 infine cremata.

Il cuore del musicista Frédéric Chopin è custodito sotto alcol nella chiesa del Sacro Cuore di Varsavia. In Polonia, infatti, si usa asportare e conservare il cuore dei grandi personaggi.

Il pene di Rasputin (30 cm) ben più lungo di quello di Napoleone (4,5 cm). L'autenticità delle due reliquie non è storicamente provata.

REliquie dubbie. Il Museo de Vestigios Insolitos, a Barcellona, afferma di possedere le unghie di Che Guevara, i peli pubici di John Lennon (o di Yoko Ono: a chi li ha raccolti è rimasto il dubbio) e un calcolo renale di Albert Einstein. Le prove che siano originali sono molto scarne, ma le tre reliquie sono esposte al pubblico.

Di Rasputin, consigliere dell’ultimo zar di Russia, sarebbe rimasto solo il pene, che gli fu rescisso dopo la morte. Anni fa, l’urologo russo Igor Knyazkin l’ha comprato da un collezionista per 8 mila dollari e ne ha fatto l’attrazione principale (è lungo quasi 30 cm) di un museo erotico allestito a San Pietroburgo. Va detto che le prove che si tratti proprio del pene di Rasputin sono molto poche, come vi raccontiamo nella gallery qui sotto, dedicata alle bugie storiche.

Propaganda. Dal 1924 è esposta a Mosca la salma imbalsamata di Lenin, padre della rivoluzione sovietica. Contro la sua volontà: prima di morire espresse il desiderio di essere sepolto accanto ai suoi compagni, ma Stalin fece del suo corpo un simbolo da venerare. All’inizio si pensò di congelarlo, ma il rapido deterioramento nerese necessaria l’imbalsamazione. E tuttora, ogni anno e mezzo, è immerso per 30 giorni in un bagno di glicerolo e acetato di potassio. A Pechino la stessa operazione è stata fatta per Mao Tse Tung nel 1976.

Cimeli. In altri casi le reliquie assumono un valore scientifico. Alla fine del ’700, il medico tedesco Franz Gall fondò la frenologia, che pensava di dedurre la personalità dalla forma del cranio. E collezionò quelli di Goethe e Voltaire. Mentre nel 1800 i crani di Mozart e Cartesio furono trafugati come macabri cimeli per collezionisti.

Come nasce il "culto" delle "reliquie laiche"? Fino all'Età moderna, in Europa, le reliquie erano soltatno legate al culto dei santi. Ma da quel momento assunsero importanza anche le reliquie dei regnanti. I visceri e le ossa, ottenute a volte con la bollitura del cadavere, venivano sepolti in luoghi diversi per spargere simbolicamente la sovranità nello spazio. Resti di re sono tuttora venerati in centri simbolo di grandi monarchie: a Vienna, a Granada, a Saint-Denis nei pressi di Parigi.

Proprio in quest’ultima località, nel 2004, è stato “traslato” il cuore del Delfino di Francia Luigi XVII, passato di mano in mano dopo essere stato trafugato dal medico che ne aveva accertato la morte nel 1795.

31 gennaio 2016
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