L’uomo primitivo imparò a dividere il tempo in mesi osservando la Luna, che ogni 28 giorni torna nella stessa posizione. Sacerdoti e astronomi babilonesi incominciarono a dividere il giorno in 24 ore, attorno all’anno tremila avanti Cristo, ma i primi strumenti di misurazione del tempo furono inventati in Egitto circa 1500 anni dopo. Si trattava di orologi solari, le odierne meridiane, dove un’asta illuminata dal Sole proiettava l’ombra su un quadrante graduato.
Dalla luce all'acqua. Poco meno di due secoli dopo, gli egiziani inventarono anche l’orologio ad acqua: un semplice vaso da cui il liquido sgocciolava attraverso un foro. L’ora veniva determinata in base alla quantità d’acqua rimasta nel vaso.
I primi orologi meccanici furono invece inventati in Europa, verso il 1200 dopo Cristo. Ma a quei tempi, e per molti anni ancora, gli strumenti non erano precisi. Così si diffuse l’uso di rimetterli sull’ora esatta a mezzogiorno, cioè quando il Sole raggiunge il punto più alto sull’orizzonte.