Storia

Chi è stato il primo calciatore professionista?

Nato a metà Ottocento in Inghilterra, il calcio moderno è stato praticato inizialmente solo dai giovani studenti che frequentavano college e università. Poi arrivarono le prime squadre di professionisti del pallone.

Il primato spetta allo scozzese Fergus Suter (1858 - 1916). Nato a Glasgow (Scozia), Suter era un operaio che lavorava la pietra (uno scalpellino) che, agli albori del gioco del calcio moderno, aveva militato nelle squadre della sua città, il Partick Thistle F. C. e il Rangers F. C.

Nel 1879 si trasferì in Inghilterra e qui cominciò a giocare con la squadra del Darwen F. C., abbandonando definitivamente il suo lavoro: «la pietra inglese è troppo difficile da lavorare», ebbe a dire.

Primo giocatore professionista
Fergus Suter, il primo giocatore di calcio professionista, in uno scatto di fine Ottocento. © WikiMedia/TheCottontown digitisation project

Scandalo. La verità era che il Darwen lo pagava per giocare a calcio (è il primo caso noto), circostanza che gli attirò invidia e molte critiche. Fino a quel momento infatti le squadre erano composte da amateurs, ex-studenti delle migliori scuole di Londra (e questo spiega perché in campo i giocatori sono 11: le camerate erano composte da 10 studenti e un precettore).

Con il passare degli anni il calcio aprì però le porte alla working class britannica. Suter ne fu a suo modo un emblema: nonostante le umili origini, grazie alla sua abilità nell'organizzare la difesa in campo e nel prevedere le mosse avversarie, riuscì a imporsi come "gigante del pallone".

Nel 1880 Suter passò alla squadra rivale, i Blackburn Rovers, e il trasferimento accese ancora di più gli animi dei tifosi del Darwen, tanto che per diversi anni le due squadre rifiutarono di incontrarsi, tranne che per la Coppa di Inghilterra.

Dopo avere giocato quattro finali di Coppa vincendone tre, Suter lasciò il calcio. Era il 1888 e lui aveva appena compiuto 30 anni. Da tre anni ormai, di fronte al dilagare della pratica calcistica, ad altri calciatori era stata riconosciuta la possibilità di ricevere un compenso per le prestazioni agonistiche.

Il romanista Gervinho semina in campo il difensore del Cesena Francesco Renzetti. Le regole del calcio furono definite a partire dalla fine dell'800 in Inghilterra. Nel 1878 un arbitro utilizzò per la prima volta un fischietto per dirigere una gara. © Max Rossi/Reuters

Le regole del football. Nel frattempo si erano anche codificate alcune regole. Per esempio, agli esordi non c'era alcuna distinzione di ruoli tra i giocatori in campo. Fu solo a partire dagli anni '70 dell'800 che si creano le prime "specializzazioni" che portarono prima alla distinzione tra attaccanti e difensori, poi alla definizione dello schieramento classico: un portiere, due terzini, tre mediani e cinque attaccanti.

Negli stessi anni si misero a punto anche alcune regole per distinguere il football da un altro gioco molto diffuso nel Regno Unito, il rugby.

Si stabilì quale dovesse essere la dimensione del pallone (rivoluzionato dall'uso del caucciù, che gli inglesi importavano dalle foreste sudamericane) e si decise che il portiere era l'unico giocatore al quale era consentito toccare la palla con le mani.

Non solo. Fu in quegli anni che nacquero anche le prime federazioni in Europa e ovunque arrivava il commercio inglese (come Nuova Zelanda e Sud America).

Per rendere omogenee le regole nel 1904 si costituì la Fédération Internationale de Football Association (FIFA), cui aderirono le varie Federazioni nazionali.

10 luglio 2018 Giuliana Rotondi
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