Il 17 dicembre 1903 il mondo iniziò a "rimpicciolirsi", quando nella cittadina di Kitty Hawk (Carolina del Nord), riuscì il primo volo di un aeroplano, un'invenzione destinata a rivoluzionare i trasporti e il concetto di viaggio. Quel primo velivolo, chiamato Wright Flyer, era un biplano realizzato con legno e tessuto pesante, senza cabina e con due grandi eliche posteriori, progettato dagli ingegneri statunitensi Wilbur e Orville Wright.
Il primo volo. Con quest'ultimo alla guida, volò per 12 secondi, percorrendo 36 metri con vento contrario. Non una prestazione eccezionale, ma in pochi anni questi mezzi di trasporto sarebbero migliorati, fino a essere usati ogni giorno da milioni di persone. A coronamento di un sogno (quello del volo) che ha stuzzicato gli esseri umani fin dall'alba dei tempi.
Wilbur (1867-1912) e Orville (1871-1948) erano due dei sette fratelli della famiglia Wright. I due ingegneri e inventori statunitensi aprirono in società un negozio di biciclette a Dayton nell'Ohio, ma a partire dal 1900 dalle loro officina cominciarono a uscire alianti, oltre alle biciclette. Dopo vari esperimenti, il 22 maggio 1906, i due fratelli brevettarono il primo aeroplano a motore, che riusciva a sostenere voli che duravano oltre trenta minuti.
I primi riferimenti al volo umano risalgono alle antiche religioni e mitologie, ricche di personaggi alati (si pensi a Icaro, che si alzò in volo con un paio di ali realizzate con cera d'ape e piume). Venendo alle cronache storiche, il primo volo umano di cui si abbia traccia fu quello del principe cinese Yuan Huangtou, che nel 559 fu costretto a lanciarsi da una torre aggrappato a un grande aquilone, rimanendo incolume.
antichi tentativi. In seguito, ebbe risonanza il tentativo dell'inventore berbero Abbas Ibn Firnas (810-888), che realizzò una struttura alare in legno, seta e piume con cui saltò con successo giù da un minareto. Alla metà dell'XI secolo fu la volta di un monaco benedettino inglese, Oliviero di Malmesbury, che si lanciò dalla torre della sua abbazia con rudimentali ali ispirate al mito di Icaro. Rimase invalido, ma a quel punto fu chiaro che non bastava progettare leali, ci voleva anche una coda. Un elemento presente anche negli schizzi dedicati al volo di Leonardo da Vinci (1452-1519), il quale, osservando gli uccelli, immaginò vari tipi di macchine volanti.
Per assistere al primo vero volo degno di tale nome si dovrà però attendere il 1783, quando sui tetti di Parigi si librò la mongolfiera dei francesi Joseph-Michel e Jacques-Étienne Montgolfier. Il mezzo era costituito da un cesto di vimini collegato aun grande pallone di tessuto, la cui aria interna era riscaldata da un braciere. In questo modo l'aria diminuiva di densità rispetto a quella esterna, facendo salire il pallone verso l'alto (stesso principio alla base delle "lanterne volanti", diffuse già nell'antico Oriente).
Aerostati e aerodine. L'aeromobile dei fratelli Montgolfier– così come i dirigibili, nati nella seconda metà dell'Ottocento – apparteneva alla categoria degli "aerostati". Gli aeroplani rientrano invece in quella delle "aerodine", mezzi il cui volo è possibile grazie all'azione dinamica esercitata sulle ali dall'aria (generante una spinta perpendicolare alla direzione del moto).
La prima aerodina fu costituita dagli alianti, simili a piccoli aerei privi di motore, perciò bisognosi di una spinta per partire: messi a punto a fine Ottocento, da loro deriva anche il deltaplano. Non restava che dotarli di motori, come provò a fare l'ingegnere francese Clément Ader, che nel 1890 collaudò l'Ader Éole, primitivo aereo con un'elica alimentata da un motore a vapore (si alzò da terra per pochi istanti).
Seguirono altri esperimenti, anche con motori a benzina, ma per un po' gli unici oggetti volanti rimasero i dirigibili, rinnovati dal 1900 da Ferdinand von Zeppelin, progettista tedesco che li rese "rigidi" (e che nel 1909 aprirà la Delag, prima compagnia aerea della Storia). Dopodiché entrarono in campo i fratelli Wright.
Aeroplano con cabina. Alla dimostrazione del 1903 seguì la progettazione di veri aerei, come il biplano dei Wright, il Model A, il primo prodotto in serie (dal 1908). Col contributo di altri pionieri dell'aviazione, le migliorie si susseguirono. Ebbe grande eco la trasvolata della Manica del francese Louis Blériot (1909), a bordo del Blériot XI, monoplano che apportò varie novità tra cui l'elica anteriore. Tra il 1910 e il 1913 nacquero inoltre i primi idrovolanti e i primi aerei con cabina chiusa.
Nuove evoluzioni giunsero col primo conflitto mondiale, in cui furono testate le capacità belliche degli aerei. Celebri, in proposito, le gesta del pilota tedesco Manfred von Richthofen, alias "il Barone rosso", a bordo del triplano Fokker Dr.I. Tra gli anni Venti e Trenta, il mondo dell'aviazione conobbe quindi ulteriori upgrade (furono anche perfezionati gli elicotteri, già apparsi a inizio secolo) e si registrarono nuovi record come la prima trasvolata atlantica in solitaria (New York-Parigi), compiuta nel 1927 dall'americano Charles Lindbergh.
Armi della Grande Guerra. Gli aerei saranno poi protagonisti del secondo conflitto mondiale, quali bombardieri o per andare a "caccia" di mezzi nemici. A seguire, si ebbe il rapido sviluppo dell'aviazione civile, segnato dall'uso dei nuovi e più potenti motori a reazione, o a getto (in inglese, jet). Il primo aereo di linea a montarne uno fu nel 1952 il de Havilland DH.106 Comet, bestione britannico (circa 120 posti) deltutto simile agli aerei odierni.
Al pari del Boeing 707, lanciato nel 1957 dall'omonima industria statunitense.
Dopodiché, dagli anni Sessanta, viaggiare in aereo è divenuta un'abitudine sempre più diffusa, rilanciata da Internet e dalle compagnie low cost. I vari mezzi, la cui velocità media si attesta attorno ai 980 km/h, sono intanto diventati sempre più tecnologici e capienti (il record è oggi dell'Airbus A380, con oltre 850 posti). Sono inoltre ancora vivi gli studi sugli aerei "supersonici", capaci di superare la velocità del suono, già in auge tra gli anni Settanta e Novanta (in Europa c'era il Concorde, in Urssil Tupolev Tu-144) e abbandonati per problemi di costi e sicurezza.
Verso il futuro. Guardando all'ecologia, ci sono progetti di futuribili aerei elettrici a emissioni zero oppure sprovvisti di finestrini (sostituiti da display smart), così da migliorare in efficienza aerodinamica, garantendo un minor consumo di carburante utile a tasche e ambiente.
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Questo articolo è tratto da Focus Storia. Perché non ti abboni?