Non esistono documenti ebraici dell'epoca di Gesù che ne parlino in modo diretto, come fanno invece i Vangeli. In alcuni testi religiosi, risalenti al I e II secolo e in altri del III e IV secolo d.C., sulla cui interpretazione oltre tutto si discute, si trovano brevi accenni alla sua vita.
Unicità di Dio. Queste riferimenti, però, sembrano più che altro fatti per polemizzare con i cristiani e confutarne alcune tesi, come quella della nascita da una donna vergine e, soprattutto, quella che lo voleva concepito da Dio, anche perché la duplice figura del Padre e del Figlio contrastava (e contrasta) con il principio fondamentale dell'ebraismo, quello dell'unicità assoluta di Dio.
Da questi scritti, la figura di Gesù appare secondaria e marginale in un periodo in cui la storia degli ebrei era caratterizzata da lunghe e violente guerre contro la dominazione romana e da profondi sconvolgimenti e fratture nella struttura sociale. In qualche caso affiora anche l'accusa di essere stato peccatore, secondo la legge ebraica, capace perfino di dare scandalo.
Un rivoluzionario o un peccatore? Inoltre, da alcuni di essi emergerebbero indicazioni diverse da quelle tradizionali su quando sarebbe vissuto (alcuni decenni prima), sul modo in cui sarebbe stato messo a morte (impiccagione), sulla durata del processo (quasi due mesi e non un giorno solo).