Nell'antica tradizione ebraica, a partire dal V secolo a.C., l'anno sabbatico era quel periodo durante il quale, in onore a Dio e secondo le leggi Mosaiche, si lasciava riposare la terra, si condonavano i debiti e venivano liberati gli schiavi. Schiavi, infatti, erano quelle persone che, per debiti non pagati o reati commessi, dovevano lavorare per la famiglia del creditore fino a risarcirne i danni. Durante questo periodo il creditore provvedeva al mantenimento dello schiavo e, alla sua liberazione, gli versava una somma che gli consentisse di riprendere una vita normale. La restituzione, tuttavia, si concludeva in ogni caso nell'anno sabbatico, che cadeva ogni sette anni: per questa ragione si diceva che era fortunato colui che iniziava a pagare i propri debiti in un momento vicino al settimo anno.
Oggi l'anno sabbatico è un anno di congedo retribuito cui i docenti universitari hanno diritto per dedicarsi alla ricerca scientifica e all'aggiornamento: due volte ogni dieci anni in Italia, una ogni sette negli Usa.
Il termine è diventato anche sinonimo di un lungo periodo di riposo lontano dalla professione lavorativa.