Un bouquet consistente e quasi intatto di piante di cannabis è stato ritrovato in un sito funerario del nord-ovest della Cina, in un vasto cimitero del bacino di Turpan associato alla locale cultura Gushi, e risalente a 2800-2400 anni fa.
lenzuolo psicoattivo. Queste tombe - ciò che resta di una civiltà fiorita su uno snodo importante della Via della Seta - sono note per aver restituito, negli ultimi anni, alcune tra le più antiche testimonianze dell'uso di cannabis. Ma il ritrovamento descritto su Economic Botany ha caratteristiche eccezionali. A partire dalle modalità di sepoltura: le piante, 13 in tutto, sono disposte a coprire, come un sudario, il corpo di un uomo sui 35 anni, sdraiato su un supporto di legno e con un cuscino rosso sotto il capo.
Gli steli, lunghi circa 90 cm, rivestono una porzione di corpo compresa tra il bacino e la guancia sinistra. Soprattutto, sono interi: è la prima volta che gli archeologi sono in grado di rinvenire antiche piante di cannabis complete, per di più usate per ricoprire un feretro.
non è la prima volta. Resti di cannabis erano stati trovati, in passato, anche in altre sepolture di Turpan: una decina di anni fa, in una tomba nel vicino cimitero di Yanghai furono scoperti quasi 900 grammi di semi e foglie di cannabis triturate. A ovest del sito, nella Siberia meridionale, semi di cannabis sono stati rinvenuti nella tomba di una donna vissuta nel primo millennio a.C., e morta probabilmente di cancro al seno. Il sospetto è che la sostanza fosse servita ad alleviare il dolore della malattia.
come veniva usata? Ma il fatto di non aver trovato finora piante intere non consentiva di capire se la cannabis fosse importata o coltivata in loco. Il nuovo ritrovamento sembra sciogliere il mistero e dà indizi anche sul suo utilizzo: non sono stati trovati tessuti in canapa, e i semi rinvenuti nelle tombe erano troppo piccoli per ricavarne oli essenziali. Inoltre, le piante presentano ancora le ghiandole della resina o tricomi dai quali si estrae il THC, la sostanza psicoattiva dei cannabinoidi. L'ipotesi è che la resina fosse inalata come un incenso o bevuta per scopi rituali o medicinali.
La vita e la morte. Gli steli permettono anche di risalire alla stagione di sepoltura. La maggior parte dei fiori delle piante era stata tagliata prima dell'inumazione, e i pochi rimasti sono immaturi: la morte, e il rito funebre, dovettero quindi avvenire in tarda estate.