La capacità di superare traumi e difficoltà (in una parola, la resilienza) non è una dote esclusiva dell'Homo sapiens. Decine di millenni prima della loro definitiva scomparsa, nell'affrontare un difficile periodo climatico, i Neanderthal misero in campo notevoli capacità di adattamento e pianificazione: iniziarono a fabbricare utensili più complessi, resistenti all'usura e facilmente trasportabili, da portare con sé durante le sempre più frequenti migrazioni. A questa conclusione sono giunti i ricercatori della Friedrich-Alexander-Universität Erlangen-Nürnberg e dell'Università degli Studi di Ferrara, che hanno analizzato forma e tecnologia di alcune centinaia di utensili ritrovati nel sito Neanderthal di Sesselfelsgrotte, una caverna nella Bassa Baviera (Germania).
Abile artigiano. L'Uomo di Neanderthal produceva un'ampia varietà di strumenti per la vita quotidiana utilizzando legname e materiale roccioso simile a vetro, spesso in abbinamento: per esempio per fabbricare lance con la punta affilata in pietra. A partire da circa 100.000 anni fa, l'utensile più diffuso divenne il Keilmesser, un coltello bifacciale in pietra con la punta affilata, da impugnare dalla parte meno acuminata della lama: uno strumento che le testimonianze archeologiche documentano in varie forme. Che cosa portò i Neanderthal a sviluppare diversi modelli di uno stesso coltello? Una diversa provenienza culturale di chi li fabbricava, o piuttosto una diversa necessità d'uso?
Un coltello da viaggio. Dopo aver confrontato i diversi modelli di manufatti con ricostruzioni digitali in 3D dei reperti e metodi di analisi statistica, gli archeologi sono giunti alla conclusione che il repertorio di tecniche messo in campo per i coltelli Keilmesser fu una reazione strategica alle dure condizioni di vita imposte dall'ambiente naturale in cui i Neanderthal si muovevano.
Alla fine dell'ultimo periodo interglaciale più di 100.000 anni fa seguirono diverse fasi climatiche caratterizzate da temperature molto rigide, che determinarono una scarsità di risorse naturali. Per sopravvivere i Neanderthal adottarono uno stile di vita più nomade, che li portò ad aggiornare la loro "scatola degli attrezzi". Copiarono le caratteristiche del vecchio coltello unifacciale, utilizzabile da un solo lato, e svilupparono il Keilmesser, una specie di coltellino svizzero dell'antichità, adatto ai contesti che offrivano le condizioni di vita meno ospitali.
«I coltelli di tipo Keilmesser, diffusi nella zona tra la Germania e la Siberia, erano una risposta strategica a condizioni decisamente più rigide perché, pur con una funzione simile ad altri tipi di coltelli, avevano una maggior durata, data dalla possibilità di essere utilizzati e riaffilati più volte, e rappresentavano a loro volta una riserva di materiale per ottenere utensili più specifici», spiega Davide Delpiano, ricercatore in Archeologia del Paleolitico e tecnologia Litica all'Università di Ferrara.
«La scelta della tecnica più adatta in base alle condizioni ambientali indica spiccate facoltà di pianificazione e di risposta strategica alle limitazioni imposte dalle avversità dell'ambiente naturale». Difficile, con queste premesse, ritenere che la scomparsa dei Neanderthal sia stata causata dalla mancanza di capacità di innovazione e di spirito di adattamento.