Sfatiamo un mito: nelle società di cacciatori-raccoglitori, le donne non si limitano a raccogliere piante e cibo da terra. Secondo uno studio pubblicato su PLOS One che ha analizzato i dati di diverse società di questo tipo degli ultimi cento anni, almeno 8 volte su 10 cacciano anche le donne insieme agli uomini. Questa nuova consapevolezza è sostenuta da numerose prove archeologiche, poiché molti scheletri femminili sono stati ritrovati seppelliti accanto ad armi usate per la caccia.
Cacciatrici di grossi animali. Secondo alcuni studiosi il ruolo delle donne come cacciatrici sarebbe limitato a epoche passate e non si ritroverebbe nelle società moderne: per verificare questa teoria, i ricercatori hanno analizzato i dati relativi agli ultimi cento anni riguardanti 63 società di cacciatori-raccoglitori sparse per il mondo, dall'America, all'Africa, all'Australia, all'Asia, alla regione oceanica. È emerso che le donne non solo cacciano nel 79% delle società analizzate, a prescindere dal fatto che siano mamme o meno, ma che in oltre il 70% dei casi la caccia è intenzionale – cioè non avviene per caso durante lo svolgimento di altre attività – e riguarda spesso prede grosse.
No agli stereotipi di genere. Oltre a praticarla, le donne insegnano anche l'arte della caccia e spesso utilizzano più strategie e impiegano una varietà di armi più vasta degli uomini. Secondo gli autori, lo stereotipo "uomo cacciatore-donna raccoglitrice" avrebbe influenzato anche gli studi archeologici precedenti, che sarebbero stati interpretati alla luce di pregiudizi portando, per esempio, a non considerare come armi da caccia gli oggetti spesso ritrovati accanto a scheletri femminili. Per questo chiedono di rivalutare queste prove, e in futuro di prestare più attenzione alla corretta interpretazione delle evidenze senza pregiudizi di genere.