I Neanderthal cacciavano i "leoni delle caverne" (Panthera spelaea), grandi felini, oggi estinti, che assomigliavano a leoni, ma erano più massicci. La scoperta è una delle prime prove che i "cugini" dei sapiens cacciavano anche i predatori più pericolosi, non solo mammut e gazzelle, come si era creduto finora.
Rivista e corretta. L'analisi di due scheletri di felini dimostra che probabilmente non venivano cacciati solo per le loro carni, ma anche a scopo rituale: uno degli animali, infatti, conservava ancora gli artigli attaccati. Le conclusioni, pubblicate su Nature, arrivano dal team di Gabriele Russo dell'Università di Tubinga in Germania, che ha riesaminato uno scheletro di leone delle caverne di 48.000 anni trovato a Siegsdorf (Germania) negli Anni '80.
La lancia nel costato. I ricercatori sapevano già che gli scheletri presentavano tagli sulle ossa, il che suggeriva che il leone fosse stato macellato dopo la morte, per nutrirsene. Russo, però, ha individuato anche un segno lasciato da una lancia di legno conficcata nelle costole: un chiaro indizio che il leone era stato cacciato intenzionalmente. In passato, la ferita era stata ritenuta erroneamente quella di un altro carnivoro, ma il nuovo studio attribuisce la causa della morte dell'animale al colpo inferto dalla lancia.
Chi è stato? Visto che l'uomo moderno (Homo sapiens) non si era ancora stabilito in Europa 48.000 anni fa, i "cacciatori" sono stati individuati nei Neanderthal (Homo neanderthalensis) che all'epoca vivevano nel continente.
L'aspetto rituale. Durante la ricerca, la squadra di Russo ha scoperto un nuovo esemplare di leone delle caverne nella grotta di Einhornhöhle in Germania. Sotto uno strato di sedimenti datato a circa 190.000 anni fa, sono stati ritrovati resti di ossa provenienti dalla punta delle dita dei piedi del felino. Le ossa presentavano segni di taglio, a indicare che l'animale era stato scuoiato «in modo che gli artigli rimanessero attaccati alla zampa dell'animale», spiega Russo.
Questo dimostrerebbe che i Neanderthal portarono la pelle del leone all'interno della caverna, forse a scopo rituale o semplicemente decorativo.
Cacciatori prudenti. Questa scoperta permette di affermare che gli ominidi che precedettero l'homo sapiens avevano gli strumenti e le capacità per cacciare anche animali molto pericolosi. Anche se Russo sottolinea che, probabilmente, non prendevano di mira così spesso i grandi predatori, sia perché si trattava di animali meno comuni degli erbivori sia per il pericolo che comportava questo tipo di caccia.