Dal veleno di Idra all'antrace: la storia delle armi battereologiche affonda le radici nel mito...
Ercole nell'atto di uccidere Idra di Lerna, opera di Guido Reni che risale al 1620-21. |
Tra storia e mito. La ricostruzione storica si incrocia con il mito e in particolare con una delle sette fatiche di Ercole, quella che consisteva nell'uccidere Idra di Lerna, terribile serpente a nove teste, di cui una immortale. Una volta ucciso il mostro, Ercole avrebbe intinto le punte delle sue frecce nel veleno contenuto nella testa immortale di Idra: in questo modo dal suo arco partivano armi in grado di infliggere ferite inguaribili.
Ad avvalorare ulteriormente la tesi della Mayor sarebbe l'etimologia della parola “tossico” che non deriverebbe dal termine greco toxicòn (veleno), ma da toxon (freccia), a memoria delle inesorabili frecce erculee.
Lotta senza frontiere. Sull'opportunità di usare questo genere di armi così poco ortodosse anche gli antichi avevano qualche remora e relegavano questi mezzi a “ultima spiaggia” prima della capitolazione.
(Notizia aggiornata al 9 ottobre 2003)