Un mistero che da anni appassiona e fa discutere gli storici sembra finalmente aver trovato una soluzione: uno studio pubblicato su eLife confermerebbe infatti due delle teorie più accreditate sull'esatta localizzazione della misteriosa Terra di Punt, principale partner commerciale dell'Antico Egitto. Secondo quanto scoperto dall'analisi isotopica di ossa, denti e peli di alcuni babbuini mummificati vissuti tra i 2.000 e i 3.000 anni fa, l'antica Punt corrisponderebbe alla regione che oggi comprende Etiopia, Eritrea e Gibuti, e parti di Somalia e Yemen.
Fauna esportata. Da molti definita "l'inizio della globalizzazione economica", secondo le prime testimonianze la rotta commerciale Egitto-Punt ebbe inizio 4.500 anni fa, ma probabilmente gli scambi avvenivano da ancora prima. Gli egizi acquistavano da Punt non solo oro, avorio e mirra, ma anche legname esotico e animali, come i babbuini. Questi animali erano considerati l'incarnazione di Thoth, dio della sapienza, della scrittura e della magia: una volta importati, venivano privati dei canini aguzzi e vivevano insieme agli umani, per poi essere mummificati dopo la morte.
Teorie confermate. I ricercatori hanno cercato di chiarire la provenienza geografica di questi primati, confrontando i rapporti isotopici dei resti ossei di babbuini vissuti dai 2.000 ai 3.000 anni fa con quelli di 155 esemplari moderni.
Le analisi effettuate sulla dentatura di due esemplari di amadriadi (Papio hamadryas) ne hanno rivelato il luogo di nascita, che corrisponderebbe alla regione attualmente occupata da alcuni Paesi del Corno d'Africa, in particolare Etiopia, Eritrea, Gibuti e alcune zone della Somalia e dello Yemen. Secondo i ricercatori «questi risultati, oltre a testimoniare le incredibili capacità marinare degli antichi egizi durante il II millennio a.C., sono in linea con le due principali teorie sulla posizione geografica di Punt».