Le monete come le conosciamo oggi, tondi oggetti in metallo, sono nate relativamente di recente, ma l'invenzione delle monete intese come oggetto per la compravendita di beni risale a 5.000 anni fa: nell'Antica Età del Bronzo, infatti, le popolazioni europee iniziarono a utilizzare per i loro acquisti oggetti in bronzo di forma e peso simile. Uno studio pubblicato su PLOS One ha analizzato queste monete ante litteram, cercando di capire se potessero effettivamente considerarsi degli antenati del nostro Euro.
la legge di weber. Una caratteristica tipica dei soldi è la loro standardizzazione: ma come facevano le popolazioni antiche a pesare dei metalli per poterne uniformare il valore? In assenza di strumenti di misurazione, mettevano in pratica la cosiddetta legge di Weber: se due oggetti hanno quasi lo stesso peso, un essere umano non riuscirà a notare la differenza tenendoli in mano.
I ricercatori hanno analizzato oltre 5.000 oggetti, tra cui anelli, piccoli archi e lame di asce, spesso ritrovati raggruppati tra loro come se fossero appartenuti a un gruppo di monete dello stesso valore. I risultati hanno evidenziato che la maggior parte di questi oggetti erano sufficientemente simili per forma e peso (circa 200 grammi) da risultare indistinguibili e poter essere utilizzati come denaro.
a peso d'oro. Fino a qualche secolo dopo, tuttavia, questi strumenti di transazione rimasero piuttosto rudimentali: «Le prime bilance risalgono alla Media Età del Bronzo (2.000–1.550 a.C.) e, a giudicare dalla loro grandezza, venivano probabilmente utilizzate per misurare l'oro», si legge nello studio. Ci vorranno ancora diverse centinaia di anni per arrivare alla prima moneta vera e propria che, secondo la tradizione, venne coniata nel VI secolo a.C da Creso, re della Lidia (l'attuale Turchia).
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