La più antica presenza umana in Europa (come genere Homo) è stata retrodatata a 1,4 milioni di anni fa. Questa è l'età di diversi strumenti di pietra ritrovati negli anni Settanta nell'ovest dell'Ucraina e recentemente riesaminati in uno studio pubblicato su Nature, a firma di Nads Faurschou Knudsen, dell'Università di Aarthus (Danimarca), e di Roman Garba, dell'Accademia delle scienze della Repubblica Ceca.
Nuova datazione. Si tratta di circa 30 utensili di roccia lavica raccolti nel sito di Korolevo, sui Carpazi al confine con la Romania. Servivano a tagliare la carne, ripulire e spaccare le ossa per accedere al midollo di animali che venivano cacciati e macellati. Ma non essendo stati ritrovati nel sito anche resti di ossa fossili umane, non si può dire con sicurezza assoluta quale specie di ominine abbia costruito questi strumenti con la tecnica del distacco per percussione di schegge da un ciottolo di lava. Dovrebbe trattarsi, ipotizzano i due studiosi, dell'Homo erectus, la sola specie che a quell'epoca aveva lasciato l'Africa (dove si era evoluta da Homo ergaster) per arrivare fino in Cina e in Indonesia, già oltre un milione di anni fa. In Europa, le più antiche ossa fossili umane sono state trovate in Francia e Spagna, datate 1,2-1,1 milioni di anni fa. La nuova datazione degli strumenti dell'Ucraina, porta più indietro, come prova indiretta, la presenza dell'uomo in Europa di 200-300 mila anni.
La datazione è stata effettuata con il metodo dei nuclidi cosmogenici, cioè isotopi rari che si generano quando raggi cosmici ad alta energia si scontrano con gli elementi chimici dei minerali esposti sulla superficie terrestre. I cambiamenti delle concentrazioni di questi nuclidi rivelano quanto tempo fa il minerale era finito sepolto. Sebbene gli strumenti di lava non siano per se stessi dei minerali, intorno a loro sono stati trovati quarzi, utili per una datazione precisa: 1,4 milioni di anni. «Ora abbiamo evidenza che l'uomo (molto probabilmente della specie Homo erectus) proveniente dall'Africa, arrivò in Europa da est, in Ucraina, per poi diffondersi a ovest» afferma Garba.
Dall'Africa in Europa dell'est. Utensili simili si trovano infatti nel Caucaso, zona montuosa di confine fra Asia ed Europa, vecchi di 1,8 milioni di anni e attribuiti a Homo erectus perché associati sul luogo alle sue ossa fossili. E simili sono quelli della penisola Iberica databili 1,1 milioni di anni fa. È quasi sicuro però che non sia stata questo il popolamento che poi in Europa diede origine all'uomo di Neanderthal, poiché dall'Africa ne arrivarono altri, per esempio con Homo heidelbergensis, da cui si ritiene il Neanderthal derivi direttamente.
Meteo favorevole. Da notare che 1,4 milioni di anni or sono, ai tempi degli strumenti di Korolevo in Ucraina, non era stato ancora scoperto il fuoco. Chi proveniva dalle miti temperature africane deve avere quindi approfittato di un periodo interglaciale caldo per entrare in Europa dalla porta rumeno-ucraina e probabilmente spingersi fino alla penisola iberica. La provenienza africana e ancora arcaica di questa prima onda migratoria è anche indicata dalla tipologia di questi primi utensili di pietra europei, che sono di tipo Olduvaiano, cioè si ritrovano più antichi in Africa Orientale (Tanzania e Kenia, fino all'Etiopia) nella Rift Valley.